Cronache

Poliziotto rimprovera 11enne e viene pestato a sangue dal padre

Denuncia del segretario generale del sindacato autonomo di polizia Stefano Paoloni, che racconta l’intero accaduto. Dopo aver notato un 11enne che si divertiva a far espodere dei petardi di fronte ad un negozio, il poliziotto lo ha rimproverato per poi essere aggredito dal padre del ragazzino

Poliziotto rimprovera 11enne e viene pestato a sangue dal padre

Brutale aggressione avvenuta nei pressi di un negozio di Sulmona (L'Aquila). A farne le spese è stato un poliziotto che in quel momento si trovava in borghese.

Il fatto si è verificato lo scorso sabato sera, nel centro storico della cittadina. Stando a quanto riferito dai quotidiani locali, l’uomo stava dando una mano nell’esercizio commerciale di proprietà della sua famiglia, quando ha visto un ragazzino che si divertiva a far eplodere alcuni petardi di fronte all’ingresso.

Nonostante il fatto che si trovasse fuori servizio, l’agente non ha esitato a raggiungere l’11enne per rimproverarlo e chiedergli di smetterla, ma tale azione gli è purtroppo costata cara.

Insieme al ragazzino, infatti, c’era anche il padre, che non ha affatto gradito il richiamo rivolto al figlio. Attaccandolo di sorpresa, l’uomo ha aggredito il poliziotto con violenza, riempiendolo di calci e di pugni. Portata a termine la sua vendetta, il padre di famiglia è poi subito fuggito senza neppure preoccuparsi di portare il figlio con sé.

Immediato l’intervento dei presenti, che hanno soccorso il ferito. Sul posto è arrivata una pattuglia della polizia di Stato che, dopo avere ascoltato i testimoni, ha dato avvio alle ricerche del responsabile. Nel frattempo è stata contattata la madre dell’11enne, rimasto da solo.

Considerata la gravità delle ferite, l’agente è stato accompagnato al pronto soccorso, dove ha ricevuto le prime cure. A causa di alcune fratture riportate al volto, l’uomo dovrà subìre un intervento di chirurgia maxillo-facciale presso l’ospedale dell’Aquila. I medici gli hanno assegnato una prognosi di 40 giorni.

Sentendosi alle strette, l’autore dell’aggressione ha voluto fornire la propria versione dei fatti su Facebook. L’uomo, un 30enne del posto, ha raccontato di essere intervenuto soltanto per difendere il figlio, afferrato per il collo e trascinato all’interno del negozio dal poliziotto. I presenti al momento dell’aggressione, tuttavia, smentiscono.

Piena solidarietà all’agente, intanto, da parte della polizia. “Esprimiamo la nostra solidarietà al collega che, seppur libero dal servizio, per l’alto senso civico che lo contraddistingue, ha rimproverato il ragazzino considerata la pericolosità dello scoppio di un petardo, sia per lui che per le persone lì intorno”. Questa la dichiarazione, riportata da “ImolaOggi”, del segretario generale del “Sap” Stefano Paoloni, che aggiunge: “Il collega è stato aggredito dal padre di questo bambino e subirà un intervento di ricostruzione delle ossa facciali. Un messaggio sbagliatissimo quello che è passato. Diseducativo per il bambino e irrispettoso nei confronti delle forze dell’ordine che, anche se libere dal servizio, rappresentano comunque l’Istituzione”.

Intanto gli inquirenti stanno proseguendo con le indagini per risalire alla reale versione dei fatti.

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