Coronavirus

"Mancano occhiali contro Covid" E l'agente finisce sotto inchiesta

Un agente ha segnalato al proprio comando la carenza dei dispositivi di protezione ma finisce sotto inchiesta. Il sindacato di polizia ha denunciato l'episodio

"Mancano occhiali contro Covid" E l'agente finisce sotto inchiesta

Un poliziotto ha segnalato al proprio reparto la mancanza degli occhiali anti Covid per gli agenti durante un servizio. E per questo Bruno Caserta, segretario provinciale Coisp di Reggio Calabria, è stato messo sotto procedimento disciplinare.

Il sindacato di polizia ha denunciato l’episodio e il segretario generale Domenico Pianese ha ritenuto indispensabile "informare immediatamente il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, affinché presti maggiore attenzione a ciò che si sta verificando in alcune provincie come, appunto, quella di Reggio Calabria".

I fatti

Caserta ripercorre la vicenda accaduta a inizio maggio. “Siamo stati inviati in ordine pubblico a Ragusa, al centro profughi di Comiso - racconta a ilGiornale.it -. Quella mattinata in cui facevo servizio come caposquadra sono arrivati 10 extracomunitari nuovi. Quindi il responsabile del centro ci ha ordinato di fare le perquisizioni".

Poi l’esponente sindacale del Coisp sottolinea che si trovavano in un centro Covid. Proprio per questo il comando di Reggio Calabria ha fornito gli agenti dei dispositivi di protezione individuale, quindi tute, calzari, copricapelli, guanti e mascherine. Ma secondo la ricostruzione del sindacato, sarebbero bastati solo per due agenti. “Ci siamo trovati spiazzati - prosegue Caserta - perché eravamo sprovvisti di occhiali protettivi per evitare le goccioline”. Ed essendo a contatto diretto con gli extracomunitari erano degli strumenti necessari agli agenti.

“Ho fatto presente questa situazione però purtroppo ho dovuto eseguire l’ordine - precisa -. Dopodiché, come segretario provinciale Coisp Reggio Calabria ho scritto un comunicato informando la Direzione dell’accaduto. E stranamente dopo il nostro comunicato sono stato obiettivo di procedimento disciplinare. Il comandante del reparto di Reggio Calabria ha addossato la responsabilità a me”. Caserta evidenzia che il Coisp aveva già segnalato la carenza di dispositivi ma ha aggiunto che gli appelli del sindacato di polizia sono rimasti inascoltati.

“La pandemia ha preso tutti all’improvviso - osserva il dirigente sindacale -. Quindi anche il reparto si è trovato un po’ in difficoltà a reperire i dispositivi, però poi piano piano si sono messi in regola”. Quello che Caserta non capisce è il motivo per cui “segnalo una problematica dei colleghi e mi viene aperto un procedimento disciplinare importante. Mi contestano la deplorazione, che è un gradino sotto alla sospensione dal servizio”. In sostanza si tratta di una sanzione disciplinare che consiste in una punizione. Questa punizione prevede i ritardi nell’acquisire gli aumenti di stipendio e il passaggio alla qualifica superiore.

Caserta ci spiega che rischia di vedersi abbassato il punteggio del rapporto informativo e potrebbe avere dei problemi sulla sua carriera. Anche questo è un aspetto importante perché il rapporto informativo è il giudizio su come un poliziotto si è comportato nell’anno ed è necessario per fare i concorsi interni.

La denuncia del Coisp

La vicenda è stata denunciata dallo stesso Coisp. Il segretario generale Domenico Pianese ha sottolineato che "continuano ad accadere cose anomale nel XXII Reparto Mobile di Reggio Calabria, soprattutto nei confronti dei nostri rappresentanti sindacali".

L’esponente sindacale ha spiegato che “trovandoci in pieno lockdown, il nostro rappresentante ha voluto tutelare una squadra di dieci agenti inviati presso il Centro di Accoglienza per clandestini di Comiso con dotazioni di protezione palesemente inadeguate (soltanto due) alle perquisizioni personali che dovevano essere effettuate".

Infine, ha ricordato che invece di rimediare alla carenza di dispositivi, "il dirigente ha ritenuto più opportuno censurare colui che l'ha denunciata, accusandolo di non aver osservato le disposizioni di servizio”.

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