Polmoni pieni di muco: ecco come uccide il coronavirus

Le scansioni effettuate sui pazienti mostrano che i polmoni si riempiono di muco appiccicoso che impedisce di inspirare poiché non c'è spazio per l'aria

Polmoni pieni di muco: ecco come uccide il coronavirus

Polmoni riempiti con un muco appiccicoso che impedisce di respirare perché non c'è spazio per l'aria: è quanto rivelano le immagini ai raggi x dei pazienti affetti da coronavirus. Mentre il Covid-19 continua a diffondersi in tutto il mondo e il bollettino delle vittime aumenta (al momento sono oltre 4.500 i decessi), i medici stanno iniziando a capire sempre più come il nuovo virus colpisce le persone e si estende nei loro corpi.

Come spiega Skynews, le scansioni TC dei pazienti hanno mostrato macchie bianche nei polmoni che i radiologi hanno descritto come "opacità del vetro smerigliato" perché si presentano sulle scansioni simili alle finestre di vetro smerigliato. Queste macchie bianche indicano la polmonite. In particolare, gli esami sui corpi di alcune persone che in Cina sono morte dopo aver contratto il virus hanno rivelato che queste aree vengono riempite con un muco appiccicoso che impedisce al paziente di inspirare poiché non c'è alcuno spazio per l'ingresso dell'aria.

Le immagini prodotte dalle scansioni su una donna di 41 anni che, oltre a febbre e tosse, era risultata risultata positiva al test del coronavirus mostrano il muco che riempie ampi spazi dei suoi polmoni.

Secondo un recente studio, le persone che hanno contratto il coronavirus sono più contagiose subito dopo essere state infettate e potenzialmente prima ancora di mostrare sintomi e quindi autoisolarsi.

Una ricerca degli scienziati del Bundeswehr Institute of Microbiology (Germania) ha scoperto che le trasmissioni sono probabilmente guidate dall'elevato tasso di diffusione virale del coronavirus. Questo si riferisce al processo durante il quale il virus si replica e si diffonde in altre parti del corpo del paziente o nell'ambiente in cui è possibile continuare a proliferare.

In particolare, i livelli più alti di virus sono stati riscontrati nella gola dei pazienti nelle prime fasi dell'infezione, quando ancora non hanno manifestato i sintomi: in questo stadio, le persone sono in grado di spostarsi e infettare gli altri, diffondendo così il virus.

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