Non hanno aumentato i fondi per l'istruzione ma i ministeri, che da uno diventano due, «Istruzione» e poi «Università e Ricerca» (arrivando al numero massimo di poltrone consentito dalla legge: 65). I premiati sono la grillina Lucia Azzolina (Istruzione), deputata e già sottosegretario, e Gaetano Manfredi (Università e Ricerca), tecnico in quota Pd, fratello dell'ex deputato Pd Massimiliano Manfredi, rettore dell'ateneo napoletano Federico II, presidente della Conferenza dei rettori e grande sostenitore del progetto di una Scuola Normale Superiore Meridionale a Napoli. Si accentua così ancora di più l'anima meridionale dell'esecutivo M5s-Pd, oltre al premier Conte (pugliese) sono nati nel sud 12 ministri su 22.
La Azzolina, classe 1982, siciliana di Siracusa, docente e sindacalista, è entrata in Parlamento nel 2018 con il M5s. La neoministra, neanche il tempo di essere nominata, è già protagonista di una polemica fatta emergere da Massimo Arcangeli, presidente della Commissione per l'accesso al ruolo di dirigente scolastico nel concorso del 6 giugno scorso. La Azzolina ha partecipato a quel concorso - passandolo - quando già era deputata e componente delle commissione Istruzione della Camera, scatenando proteste per la dubbia opportunità di concorrere da parlamentare. «Durante l'orale non ha risposto a nessuna delle domande di informatica al punto da strameritarsi uno zero - ricorda Arcangeli - Anche nella prova di lingua inglese il voto ottenuto dalla candidata Azzolina fu allora il più basso tra quelli maturati nella mattinata: 5 su 12». Quel concorso tra l'altro ha collezionato una valanga di ricorsi al Tar per presunte irregolarità, uno dei quali è proprio sulla partecipazione dell'onorevole Azzolina. A farlo una parlamentare del M5s, Gelsomina Vono, bocciata alla prova pre-selettiva. Meravigliosa la risposta che la Azzolina diede alla domanda sull'opportunità di partecipare al concorso: «Sarebbe bello se l'orale fosse anonimo», lasciando un alone di mistero su come si possa sostenere un esame orale senza rivelare la propria identità. Perso il gaffeur Fioramonti, con la neoministra ci sono ottime probabilità di aver trovato un degno successore. La Azzolina è sotto il tiro anche dei docenti in attesa di ruolo tenuti fuori dal decreto «Salva precari», di cui è stata relatrice. Dopo le minacce, alla notizia della nomina a ministro è scattata la furia degli insegnanti sui social: «Ora scendiamo in piazza, siamo incaz.. neri», nel mirino il Movimento 5 Stelle: «Loro promettevano di aiutarci e invece hanno messo al Miur proprio la persona che non ci rispetta e non ne vuole sapere di noi. Il M5s è peggio degli altri, non lo voteremo più» scrivono.
La promozione del professor Gaetano Manfredi a ministro dell'Università e Ricerca invece scatena malumori e invidie nel M5s. «Per la scuola servono risorse, non le chiacchiere e neanche le buone intenzioni» commenta il Luigi Gallo, presidente M5s della commissione Cultura alla Camera, ritenuto vicino alle posizioni di Roberto Fico e dato nei giorni scorsi nella rosa dei papabili per sostituire Fioramonti.
«Continua il saccheggio dei ruoli ministeriali in quota M5s a favore del Pd» accusa l'europarlamentare M5s Piernicola Pedicini. «Pessima mossa, così abbiamo perso anche la maggioranza in Consiglio dei ministri» lamentano i parlamentari M5s, molti ormai in rotta con il leader Di Maio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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