Ponte crollato, quando l'Anas diceva: "Nessuna criticità"

Nella mattinata di oggi è crollato un ponte sul fiume Magra, tra Toscana e Liguria, in provincia di Massa Carrara. L'Anas ad agosto disse che era tutto ok

Ponte crollato, quando l'Anas diceva: "Nessuna criticità"

Poteva essere una tragedia, l'ennesima sulle strade italiane. E ancora una volta, dopo il dramma del Ponte Morandi ha interessato un ponte. In mattinata, attorno alle 10:30, è infatti crollato un ponte sul fiume Magra, in provincia di Massa Carrara e al confine tra la Liguria e la Toscana.

Una sorta di disastro annunciato, visto che erano state segnalazioni preoccupate e preoccupanti di diversi automobilisti. Quest'oggi, fortunatamente, non ci sono state vittime, ma un ferito: nel crollo de viadotto, infatti, sono stati coinvolti due furgoni: un'autista si è messo in salvo, l'altro è stato soccorso a causa di una ferita alla gamba, che ha reso necessario il trasporto d'urgenza con l'elicottero all'ospedale di Pisa, dove non è in pericolo di vita.

Dicevamo delle segnalazioni. Già, ne erano arrivate, ma ad agosto era arrivato anche il report dell'Anas, l’ente nazionale per le strade che nel 2018 è diventato gestore di quella provinciale. Ecco, in una lettera inviata la scorsa estate – per l’esattezza nell’agosto 2019 – proprio dall’Anas all’indirizzo del comune di Aulla e alla Provincia di Massa Carrara, la società che gestisce il pronto Albiano, crollato questa mattina, spiega che il ponte era "già attenzionato e sorvegliato da personale Anas e che non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica: sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali per il viadotto stesso".

Ma non è tutto, visto che nella missiva – come riportato dall'agenzia stampa Agi – si legge che "l'eliminazione degli ammaloramenti esistenti rientra nella fattispecie fra quegli interventi di manutenzione programmata per i quali, a suo tempo, è già stata attivata la relativa procedura interna funzionale al reperimento dei fondi necessari a finanziare il loro completo ripristino attraverso una più mirata progettazione esecutiva".

Sempre citando la comunicazione dell'Anas alle istituzioni locali, vi è qualcosa di relativo anche al traffico – incrementato dei mezzi pesanti – sul ponte sesso: "in relazione alle problematiche rappresentate dal considerevole aumento del volume di traffico conseguente alla chiusura della Strada della Ripa, lungo l'arteria di che trattasi e di riflesso anche sulla SS n.

62 della Cisa, questa Società rimane fin d'ora disponibile a presenziare ad un "Tavolo tecnico" insieme a tutte le altre eventuali istituzioni coinvolte e/o Enti Gestori interessati, funzionale a riorganizzare la viabilità complessiva dell'area geografica di riferimento nel modo meno gravoso possibile per tutta l'utenza veicolare". Oggi il crollo, che poteva essere una nuova, ennesima strage.

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