Coronavirus

Positiva al Covid, con la sorella affitta un'ambulanza da Bergamo a Siena: denunciate

Due sorelle, una delle quali positiva al Coronavirus, hanno affittato un'ambulanza che le ha trasportate da Bergamo a Siena. Dopo aver assistito i genitori morti per il Covid, sono rientrate nel capoluogo toscano per curare quella ammalata. Immediata la denuncia da parte del Policlinico Le Scotte

Positiva al Covid, con la sorella affitta un'ambulanza da Bergamo a Siena: denunciate

In barba alla regole, due sorelle affittano un'ambulanza come fosse un taxi o un Noleggio con conducente per spostarsi da Bergamo a Siena e, fatto ancor più grave, che una delle due è positiva al Coronavirus. Per entrambe è scattata, immediata, la denuncia.

"Quello che è accaduto è inaccettabile"

Non credevano ai loro occhi i medici del ponto soccorso del Policlinico Santa Maria alle Scotte quando si sono ritrovati davanti le due donne che venivano da Bergamo ed hanno percorso indisturbate ben 400 km. D'altra parte, chi la ferma un'ambulanza, avranno pensato anche questo.

"È una storia che ci ha lasciati increduli - spiega Valtere Giovannini, direttore generale dell'Aou Senese - non solo per come è avvenuta ma anche perché non è accettabile che una persona positiva al Coronavirus, insieme a sua sorella, sia riuscita ad affittare un'ambulanza privata con autista e a farsi portare in un'altra regione senza alcun lasciapassare sanitario e soprattutto senza la certezza di un trasporto sanitario protetto".

La storia

Dopo aver assistito i genitori, venuti a mancare in seguito alle complicazioni del Covid, invece di osservare le regole e rimanere a Bergamo, hanno avuto la "brillante" idea di affittare un'ambulanza per far ritorno nel capoluogo senese dove ha il domicilio una delle due sorelle, in visita nel capoluogo lombardo soltanto per alcuni giorni ad assistere i genitori malati.

Come si legge su Repubblica, però, una delle due è risultata positiva al tampone. Incurante della malattia e del pericolo per sè e per gli altri, assieme alla sorella si è messa in viaggio direzione Siena. L'Azienda ospedaliero-universitaria senese ha subito avvisato il proprio ufficio legale per sporgere denuncia nei confronti delle due donne che, raggiunta la Toscana, si sono presentate al pronto soccorso del policlinico per essere assistite.

La furbata

Invece di avvisare in tempo utile le autorità sanitarie che avrebbero avuto il tempo di prendere tutte le precauzioni del caso, le due donne hanno pensato bene di chiamare il 118 una volta giunte a pochi passi dal pronto soccorso. "Le signore hanno annunciato la loro venuta, contestualmente alla notizia di positività certa di una delle due, quando erano a pochi chilometri dall'ingresso del pronto soccorso delle Scotte, contattando il 118 che ha immediatamente avvisato i colleghi del pronto soccorso senese, dove sono state prese tutte le precauzioni del caso", ha affermato il dott. Giovannini aggiungendo che, se fossero stati informati preventivamente, avrebbero organizzato "se possibile nell'attuale quadro normativo, un trasporto sanitario protetto. Sia la Toscana che la città di Siena hanno una grande tradizione di accoglienza e ospitalità ma in questo modo riteniamo che ci sia stata una violazione dell'ordine e della salute pubblica".

La motivazione

A quel punto, la sorella positiva al Covid è stata subito ricoverata così come l'altra, in via del tutto precauzionale, in attesa dell'esito degli accertamenti. "La signora - prosegue Giovannini - ha riferito di aver deciso di venire a farsi curare a Siena dove risiede la sorella a seguito della scomparsa dei genitori. Comprendiamo la drammaticità della situazione ma non si può mettere a rischio la salute degli altri".

Scatta la denuncia

Per le due signore è scattata la giusta denuncia da parte del nosocomio senese.

"Chi bussa al nostro ospedale trova sempre cura e accoglienza ma, in questo caso, troverà anche una denuncia perché è inconcepibile che queste persone abbiano affittato un'ambulanza privata percorrendo indisturbate oltre 400 chilometri - afferma Giovannini - abbiamo subito provveduto ad informare Procura della Repubblica, Prefettura, Questura, Sindaco di Siena e Regione Toscana per tutte le opportune verifiche del caso e per evitare che accadano cose del genere".

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