Coronavirus

Piove, mette al riparo i clienti: ristoratore multato (e umiliato)

Multa da 400 euro e chiusura per 5 giorni al locale che ha fatto spostare i clienti al chiuso a causa del temporale. Scoppia il caso. E i ristoratori chiedono regole certe

Piove, mette al riparo i clienti: ristoratore multato (e umiliato)

Le regole messe in atto contro la pendemia da Covid-19 sono un rebus. Poca chiarezza anche per i ristoratori, costretti ad allestire spazi esterni per accogliere i clienti. E in caso di maltempo improvviso, come ci si comporta? La risposta non è chiara. A dimostrarlo è il caso di Verona, dove un ristorante è stato multato per aver fatto spostare all'interno le persone sedute ai tavoli.

E la protesta è esplosa poco dopo la notizia. Come racconta Repubblica, lo scorso sabato, i 22 clienti della trattoria La Molinara a Verona sono stati costretti a rifugiarsi all'interno del locale, a causa dell'arrivo improvviso del maltempo. Per questo, è scattata la multa: 400 euro al gestore del locale e ad ognuno delle persone sedute ai tavoli. Non solo. La trattoria è stata chiusa per 5 giorni.

Il caso ha fatto esplodere le polemiche a Padova, dove l'Associazione provinciale dei pubblici esercizi (Appe) ha chiesto spiegazioni al prefetto, per capire come comportarsi in casi simili. "Come ci dobbiamo comportare in caso di sopravvenute condizioni che non consentano la prosecuzione del servizio?", ha chiesto l'associazione, precisando la possibilità che insorga improvvisamente un temporale o un forte vento, "durante lo svolgimento dell’attività di somministrazione". In questo caso, sarebbe impossibile continuare il servizio all'aperto e, di conseguenza "le 'cause di forza maggiore' dovrebbero poter consentire di proseguire il servizio all’interno dei locali". Il prefetto, dal canto suo, ha precisato che "le cause di forza maggiore andranno valutate caso per caso dai singoli organi accertatori e non potranno essere predeterminate a priori in via generale e astratta". Una risposta che lascia il timone alla discrezione dell'agente che si troverà sul posto in quel momento.

"Noi chiediamo regole chiare- ha ribadito uno dei membri dell’associazione pubblici esercizi di Padova, stando a quanto riporta Repubblica- La risposta che abbiamo ottenuto lascia troppo spazio all’interpretazione del poliziotto di turno". Non è dello stesso avviso il prefetto, che ha precisato come la valutazione caso per caso valga "per qualsiasi fattispecie sanzionatoria. Anche se faccio un incidente o se prendo una multa le cosiddette 'esimenti' vengono valutate dall’organo accertatore. Regole di carattere generale non ce ne sono".

A chiedere regole chiare per bar e ristoranti e la possibilità di svolgere il servizio anche al chiuso sono stati anche i parlamentari padovani della lega, che in una nota hanno espresso la necessità di "misure specifiche per bar e ristoranti privi di spazi all'aperto". Per garantire l'uso degli spazi chiusi, poi, si potrebbe introdurre "l'obbligo di tenere aperte finestre, porte, vetrate". Infine, "occorre prevedere la gratuità dell'utilizzo di aree pubbliche".

Queste soluzioni potrebbero aiutare a far ripartire le attività più colpite dal Covid: "Riaprire in sicurezza si può e si deve", conclude la nota.

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