"La Chiesa è chiamata a nuove sfide. Alcuni ambienti ecclesiali sono chiamati ad affrontare questi temi con maggiore serenità e apertura, superando la paura e la tentazione di rinchiudersi in posizioni di condanna e che chiedono invece studio, confronto e dialogo" a parlare è padre Andrea Dall'Asta del centro gesuita San Fedele che non fa mistero di confessare i gay e che ha deciso di raccontare a Repubblica le sue posizioni.
Padre Dall'Asta non nasconde che all'interno della chiesa ci siano esponenti che parlando dell'omosessualità come una malattia e su questo sostiene sia necessario riflettere: "La teoria di possibili terapie dovrà essere necessariamente soggetta a seri studi e approfondimenti".
Nonostante le sue aperture il padre gesuita attacca duramente monsignore polacco che ha fatto coming out qualche settimana fa: "la decisione di denunciare pubblicamente la sua relazione omosessuale con un laico è stata decisamente inopportuna, soprattutto alla vigilia del Sinodo sulla
famiglia"."Monsignor Charamsa - conclude Padre Dall'Asta - si è fatto paladino di una causa che ha creato grande confusione anche se va detto che alcune affermazioni credo siano spunti interessanti".
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