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Il procuratore "made in Palamara"

Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per sequestro di persona per aver negato lo sbarco, nell'estate del 2019, a 147 migranti soccorsi al largo di Lampedusa dalla nave della ong Open Arms.

Il procuratore "made in Palamara"

Ieri il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per sequestro di persona per aver negato lo sbarco, nell'estate del 2019, a 147 migranti soccorsi al largo di Lampedusa dalla nave della ong Open Arms.

Va bene, facciamo finta che Palamara non abbia raccontato che cosa è successo in quell'estate dentro la magistratura per andare a colpire la Lega. Facciamo finta che siamo nelle mani di una magistratura integerrima, e quindi di non sapere che un magistrato, Marco Mescolini, rimosso dalla procura di Reggio Emilia perché rallentava le indagini sul Pd e accelerava quelle su Forza Italia, invece che essere cacciato a calci nel sedere è stato sì spostato, ma promosso alla ben più prestigiosa procura (rossa) di Firenze; facciamo pure finta di non aver letto (sul nostro Giornale) che il Csm ha nei giorni scorsi promosso un magistrato, Giulio Cesare Cipolletta, che girava con il coltello, con il quale tagliava le gomme alle auto dei colleghi rivali e spaccò una gamba a un automobilista che aveva osato suonargli il clacson. Facciamo insomma finta di non vedere che la giustizia è nelle mani di una banda di sciagurati che purtroppo fanno capo (spero a sua insaputa) al presidente Mattarella in quanto capo del Csm che, come tale, almeno formalmente, dovrebbe avallare le loro decisioni. Ma almeno che gli italiani sappiano da che pulpito arriva la richiesta di rinviare a giudizio Salvini per un presunto reato politico.

Bene, mi affido alle parole di Luca Palamara nel libro Il Sistema. Si tratta di nominare il nuovo procuratore di Palermo: «Mi convoca il procuratore di Roma Pignatone e a sorpresa mi dice: Si va su Lo Voi?. Rimango sorpreso, è il candidato con meno titoli tra quelli in corsa, ma sono uomo di mondo, mi adeguo e studio la pratica. È un'impresa difficile, l'uomo era distaccato fuori sede, all'Eurogest. Ricordo la trattativa come una delle più difficili della vita, faccio un doppio gioco e la vinco: Lo Voi va a Palermo e, dopo il giusto ricorso di un suo avversario, io e Pignatone organizziamo una cena con il magistrato che dovrà decidere sul ricorso che...». E ancora: «Un ingenuo membro del Csm il giorno della nomina di Lo Voi disse davanti a tutti: Lo Voi non aveva i titoli, oggi ho capito che cosa è il potere».

Ecco, la politica oggi si fa giudicare da un uomo così, abbassa la testa, non apre commissioni di inchiesta sulla magistratura, tace impaurita.

Sapete che c'è? Ben le sta.

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