La "profezia" di D'Alema: "Cosa rischia il governo"

L’ex premier su Draghi: “Nessun tecnico può cancellare le differenze politiche”

La "profezia" di D'Alema: "Cosa rischia il governo"

Intervistato dal Corriere, l’ex premier Massimo D’Alema ha affrontato diversi temi, soffermandosi sul governo e facendo anche una profezia degna di Nostradamus. Intanto, per iniziare l’intervista ha dato informazioni sul suo stato di salute attuale, dopo aver avuto lo scorso mesi il Covid. Rimasto in isolamento con carica virale molto bassa, in seguito alla terapia con farmaci anti-infiammatori, dopo un paio di settimane è risultato negativo. Buon per lui. Ha inoltre fatto sapere che ha effettuato la prenotazione e che la prossima settimana verrà vaccinato.

Le lodi al ministro Speranza e l'attacco alla destra

Dopo aver rassicurato tutti sulla sua salute, ha continuato parlando di politica, e del pressing della Lega e del suo leader, Matteo Salvini, per mandare a casa il ministro Roberto Speranza che, secondo D’Alema, “ha gestito bene una crisi difficile, drammatica e inaspettata, che ha messo in difficoltà tutto il mondo. È stato scrupoloso, attento principalmente all'obiettivo di mettere in sicurezza le vite umane, ha collaborato con la comunità scientifica. Ed è forse per questo che è finito nel mirino di quelli che evidentemente, se fossero stati al governo, avrebbero usato il metodo di Bolsonaro, con i risultati che purtroppo per il popolo brasiliano sono sotto gli occhi del mondo”. L’ex premier ha inoltre continuato dicendo che l’aggressione nei confronti di Speranza avrebbe molto a che fare con una certa cultura di destra, rozza e squadristica. Una destra che insulterebbe anche il suo bersaglio fino ad arrivare anche a minacce personali.

E sulla difesa del premier Mario Draghi riguardo l’operato del ministro della Salute, D’Alema ha tenuto a sottolineare che “il presidente del Consiglio si è assunto la responsabilità di una linea di condotta orientata alla difesa della salute degli italiani, che poi è la linea di Speranza. Per cui la risposta è sì. Entrambi i premier con cui ha lavorato hanno difeso il suo lavoro”. Subito dopo ha però asserito di essere “molto preoccupato per la spinta di una destra molto becera, di cui la campagna contro il ministro della Salute è una spia evidente, che rischia di logorare rapidamente l'azione del governo Draghi, vittima di continui contrasti. La legge elettorale in vigore potrebbe portare molto presto questa destra a governare da sola. Perché agevola l'aggregarsi pasticciato e dannoso di soggetti che hanno lucrato una qualche legittimazione europea per aver scelto di sostenere questo governo, come la Lega, e forze che sono andate all'opposizione, come Fratelli d'Italia”.

La nera profezia

Dopo aver ripercorso tutti i perché e i per come sia finito a fare il premier Mario Draghi, ha sottolineato il momento difficile in cui si trova il presidente del Consiglio, a capo di un governo con maggioranza più larga, ma per questo anche più divisa. Sarebbe stata colpa sempre della destra di aver denigrato il governo precedente, e quindi anche Conte, e di aver esaltato la funzione salvifica del grande tecnico, creando così aspettative poi per forza deluse. Secondo d’Alema questo era ovvio, dato che “nessun tecnico può cancellare le differenze politiche delle forze che sostengono questo governo. Draghi di questo non ha alcuna colpa; capisco la difficoltà del suo lavoro quotidiano e ha la mia viva solidarietà per il compito gravoso che gli è toccato”.

D'Alema e i ventilatori

L’ex premier ha sottolineato l’importante lavoro che Goffredo Bettini starebbe facendo e di cui la sinistra ha bisogno. Infatti, D’Alema è certo che per rifondare la sinistra si debba partire dal lavoro e dall’attenzione alle disuguaglianze che la pandemia ha anche peggiorato. Parlando di eventuali suoi interessi diretti o indiretti nella diffusione di ventilatori prodotti in Cina lo scorso anno, ha spiegato che “nel momento più drammatico della pandemia, in virtù delle mie buone relazioni internazionali coi cinesi, mi è stato chiesto di dare una mano a recuperare dei ventilatori. Il problema era che lo Stato italiano poteva pagare alla consegna mentre i cinesi chiedevano che si saldasse al momento dell'ordine. Un'associazione internazionale, di cui faccio parte, si fece carico di comprare questi ventilatori per conto del governo italiano, anticipando di fatto i soldi”.

Sul fatto che sembra che i ventilatori fossero difettosi, D’Alema non sa spiegarsi come sia potuta emergere dopo un anno una tale convinzione, si è però detto sicuro che le modalità di acquisto fossero completamente trasparenti e documentate sul sito della Protezione civile. Ha comunque tenuto a precisare che lui ha “solo messo in contatto le due parti”, ribadendo che tutto è documentato sul sito della Protezione civile.

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