"Proporzionali", "Conteggio da rivedere". Ora è scontro sul dato dei morti

Stiamo tornando verso la normalità. Ma il dibattito si sposta sul numero delle vittime. Troppo alto per questa fase?

"Proporzionali", "Conteggio da rivedere". Ora è scontro sul dato dei morti

Adesso gli esperti si scontrano in un dibattito riguardo il numero di morti per Covid-19, che negli ultimo giorni sono risultati oltre 400 al giorno. Un numero che colpisce in un momento in cui sembra in cui stiamo tornando, seppur lentamente, alla normalità, e i contagi, così come i ricoveri negli ospedali e in terapia intensiva, stanno diminuendo. Ma il numero dei decessi continua a essere molto alto. A spiegare come stanno realmente le cose sono quindi scesi in campo gli esperti ma, come spesso accade, non hanno un’idea comune.

Le diverse opinioni degli esperti

Matteo Bassetti lo ha detto chiaramente: i conti non tornano. Per l’infettivologo la conta non sarebbe corretta e i morti per il virus sarebbero meno. Il professore sottolinea come l’inattendibilità di certi dati sia facilmente intuibile raffrontando i numeri con le altre nazioni europee. Il direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova ha quindi preso come esempio la Danimarca, dove vi è stata una importante riduzione della mortalità del Covid. Insomma, in poche parole ancora una volta, e probabilmente è successo anche in passato, nel calderone sono finiti sia i decessi provocati dal Covid che tutti gli altri. Bassetti è certo che il metodo di conteggio debba essere cambiato, altrimenti il numero dei decessi non scenderà a breve, proprio perché “finché noi considereremo tutti allo stesso modo (...) il numero dei decessi non potrà scendere. Anzi potrebbe anche continuare salire".

Ancora più di 400 morti al giorno

Di tutt’altra opinione sembra però essere Fabrizio Pregliasco che ha spiegato all’Adnkronos Salute che “i morti sono ancora oltre 400 al giorno perché la dimensione dell'epidemia nella quarta ondata (ancorché la prima la si è sicuramente a suo tempo sottovalutata in termini quantitativi perché non c'erano i tamponi) è ancora più ampia e la quota dei morti è proporzionale. Se non ci fosse stata la vaccinazione avremmo situazioni ben peggiori in termini quantitativi". Insomma, per il virologo il numero non sarebbe sbagliato, ma sarebbe riconducibile al fatto che la dimensione dell'epidemia è ancora ampia.

Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, vuole invece indagare in maniera approfondita sulla casistica per cercare di capire perché in Italia, nonostante il calo dei contagi e dei ricoveri Covid, il dato dei morti registrato nei bollettini giornalieri sia ancora così alto. L’esperta ha parlato di due ipotesi. La prima è che ci siano decessi dovuti ancora alla variante Delta con lungo percorso.

Mentre la seconda è che vi sia una“errata codificazione dei decessi Covid-19 che in molti stanno ormai evidenziando". In poche parole, nel conteggio delle vittime non ci sarebbero solo i morti per il virus, ma anche quelli morti per altre patologie che avevano contratto il virus.

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