È il giorno dell'ira dei pastori siciliani. Circa duecento piccoli e medi allevatori hanno raccolto l'appello lanciato sui social nei giorni scorsi e hanno riversato decine di bidoni di latte per sottolineare le difficoltà del settore legate al prezzo troppo basso della materia prima. Un litro di latte viene pagato ai pastori appena 65 centesimi, quando i costi per produrre lo stesso litro di latte raggiunge gli 80 centesimi. Costi insostenibili per un settore in crisi da oltre quindici anni. E così, stamattina gli allevatori si sono radunati a Poggioreale, nel trapanese dopo avere annunciato, attraverso un tam tam social, lo sversamento di tremila litri di latte. "Proseguiremo con le proteste e il prossimo appuntamento è per domenica in provincia di Enna - spiega Domenico Bavetta, l'imprenditore agricolo e tecnico agrario che ha radunato i colleghi del settore a Poggioreale -. Chi comanda il prezzo del latte è il pecorino romano. Diminuendo il prezzo del formaggio, deve diminuire quello del latte. La Sicilia però si deve svegliare. Noi nojn volevamo arrivare a questo. Vedere tutto questo latte a terra mi fa solo rabbia".
Gli imprenditori si sono dati appuntamento per domenica 17 a Dittaino (Enna) alle 11 per proseguire le proteste. Martedì sono stati convocati dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, insieme alle associazioni di categoria. "Condivido - dice il Governatore siciliano - la preoccupazione del comparto zootecnico e ritengo sacrosanta la civile protesta. Martedì vorrò raccogliere le loro istanze e trasferirle su un tavolo di confronto con il ministero per le Politiche agricole. Serve fare squadra ed evitare che nella filiera si possano determinare comportamenti sleali, a danno dei produttori onesti".
La linea dura è condivisa anche dal sindaco di Poggioreale, Girolamo Cangelosi. "L'ingresso nel mercato di derivati del latte provenienti da paesi stranieri sta alterando l'economia di allevatori e pastori siciliani - dice -. Anche la Coldiretti di Trapani si sta interessando e sono fiducioso che a livello nazionale si trovi una soluzione".
Il Viminale ha convocato un tavolo tecnico per portare il prezzo del latte a 70 centesimi. Un prezzo ritenuto non idoneo dagli stessi allevatori. "Alcune questioni che sono oggetto di questa campagna elettorale Fratelli d'Italia le ha portate in Parlamento qualche mese fa -il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni -. Penso ai pastori sardi: a dicembre, quando si discuteva la manovra, abbiamo presentato un ordine del giorno per chiedere al Governo di istituire un tavolo. Lo stesso tavolo su cui l'Esecutivo lavora adesso: fosse stato fatto due mesi fa, probabilmente i pastori oggi non sarebbero stati costretti a bloccare le strade o a riversare litri e litri di latte per raccontare il loro disagio e le loro difficoltà. Allora il Governo non ci ha ascoltato". Intanto i pastori chiedono dignità per il loro lavoro.
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