Cronache

Scuole aperte in Puglia. Ma Emiliano scrive alle famiglie: "Tenete i figli a casa"

Costretto a seguire le direttive del Tar, il governatore invita le famiglie a opporsi: "Tenete i vostri figli a casa finché non caleranno i contagi"

Scuole aperte in Puglia. Ma Emiliano scrive alle famiglie: "Tenete i figli a casa"

Il Covid-19 in Puglia sta creando non pochi problemi e disordini. Oltre ad aumentare ogni giorno i positivi al Coronavirus (stando all'ultimo bollettino epidemiologico sono 17.187 i contagiati), l'organizzazione scolastica sembra essere in alto mare.

Da oggi sono riaperte le scuole che il governatore Michele Emiliano, insieme all'assessore alla sanità, Pier Luigi Lopalco, aveva deciso di mantenere chiuse. Un male necessario per far sì che, a suo dire, i contagiati non salissero (solo a Bari, il capoluogo più colpito della regione, sono 110 gli istituti scolastici con casi positivi e 3mila gli studenti a casa in isolamento). La presa di posizione del presidente della Regione aveva creato non poco scalpore tra i genitori e i dirigenti scolastici.

Un ricorso al Tar da parte del coordinamento dei genitori ha fatto sì che le scuole questa mattina riaprissero nel rispetto dell'ultimo decreto di Giuseppe Conte secondo cui nelle zone arancioni (per ora Puglia e Sicilia), le scuole elementari e le scuole medie possono rimanere aperte per assicurare il diritto all'istruzione.

Nonostante si sia attenuto al decreto (è dovuto intervenire il tribunale amministrativo) e alle raccomandazioni del ministero dell'istruzione che due giorni fa ha chiesto di correggere o annullare l'ordinanza regionale, Michele Emiliano oggi ha raccomandato i genitori di non mandare i figli a scuola.

"È legittima l'eventuale scelta di non mandare i vostri figli a scuola anche quando si eserciti su di voi un convincimento sostenendo che non è possibile assicurarvi la Dad. Non siate remissivi e fate valere le vostre ragioni con determinazione. La tutela della salute dei minori spetta solo ai genitori o a chi ne fa le veci". Comincia così un lungo post di Emiliano pubblicato su Facebook ieri sera alla vigilia del ritorno a scuola. I genitori sono quindi liberi di scegliere se mandare o no i figli a casa, ma, secondo il governatore sarebbe preferibile scegliere la didattica a distanza. "Dovete essere pazienti, perchè non è facile per nessuno- neanche per la scuola - gestire la pandemia e organizzare un metodo didattico che prevede una complessa predisposizione di mezzi e riorganizzazione del personale. Quello che dovranno affrontare alcune scuole (molte altre hanno lavorato bene e già hanno una Dad perfetta) mi addolora, ma è normale che abbiano qualche problema a organizzare la didattica a distanza" ha specificato ancora sul social network il presidente della Regione Puglia.

Nel frattempo, come si legge sul sito di "Repubblica", sarebbero in 5mila le persone disponibili per il lavoro di contact tracing: al momento, però, nessuno è stato chiamato. Stando sempre a quanto pubblicato da Repubblica, la Regione avrebbe ammesso di aver chiuso le scuole in quanto il tracciamento dei contatti è in tilt e non è in grado di supportare l'intero sistema scolastico pugliese.

Il ministero dell'Istruzione, intanto, in una nota ha fatto sapere che chiederà ad Emiliano "la condivisione di tutti i dati che hanno motivato la decisione regionale, insieme ad una relazione sugli interventi compiuti da parte delle autorità sanitarie e locali competenti per un’adeguata organizzazione complessiva del nuovo anno scolastico, secondo le indicazioni contenute nel cosiddetto 'Piano scuola', approvato a giugno anche dalle Regioni, Puglia compresa. Relazione che dovrà contenere, inoltre, una puntuale indicazione in merito alle iniziative poste in essere per garantire modalità efficienti di organizzazione del trasporto locale correlato alle esigenze di riapertura delle scuole, all’utilizzo delle risorse stanziate e all’attuale attività di programmazione in vista del futuro ritorno a scuola anche delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di secondo grado.

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