Cronache

Puglia, appalto su invito per l'ospedale da campo

A vincerlo un'associazione temporanea di imprese che fa capo ad un unico amministratore e che già collaborato con l'Università di Pisa, la stessa dove insegna l’attuale assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco

Puglia, appalto su invito per l'ospedale da campo

Si chiama "Cobar-Barozzi Item Oxygen" il raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato l'affidamento dei lavori per la costruzione di un ospedale da campo in Puglia nella Fiera del Levante di Bari. Un po' sulla falsariga dell'ospedale da campo di Milano, Michele Emiliano ha voluto un ulteriore supporto agli ospedali pugliesi per affrontare meglio la seconda ondata del Covid-19.

Centosessanta saranno i posti letto tra terapia intensiva e semintensiva che saranno messi a disposizione dei pugliesi positivi al Coronavirus e in gravi condizioni. Il bando su invito prevedeva un investimento di 9.64 milioni di euro e sarebbero stati vagliati i progetti che prevedevano tre aree attraverso strutture prefabbricate. Si tratta di un ospedale temporaneo di supporto a quelli già esistenti. Ma il punto è che intorno al nuovo nosocomio da campo ci sono tante ombre e purtroppo nessuna delle parti coinvolte ha voluto rispondere in merito. Noi de IlGiornale.it ci siamo rivolti al sindaco di Bari, Antonio Decaro, che accoglierà questa struttura, al governarore della Puglia, Michele Emiliano, e all'assessore regionale alla sanità: Pier Luigi Lopalco. "Preferiamo non fare dichiarazioni al momento, non abbiamo informazioni" ci rispondono dall'ufficio stampa del primo cittadino; "Risentiamoci domani, oggi giornata pienissima di riunioni" risponde l'addetta stampa del presidente della Regione. Zero risposte dall'epidemiologo-assessore.

Nessuno dei tre, insomma, ha voluto dare la sua versione in merito ai tanti dubbi che girano intorno alla procedura ad invito con offerta tecnica migliorativa adottata dalla Protezione Civile regionale.

Cosa non è chiaro?

Il bando ad invito è stato pubblicato il 14 novembre scorso e c'era tempo, per partecipare, fino alle ore 15 del 19 novembre. In soli cinque giorni le imprese che avrebbero voluto partecipare, avrebbero dovuto mettere nero su bianco un progetto per una struttura di rilevante importanza del valore di circa 10 milioni di euro con un gioco al ribasso. A partecipare alla gara si sono presentati in due e ad aggiudicarsi "l'appalto", come abbiamo detto, è stata la "Cobar-Barozzi Item Oxygen" offrendo il 12 per cento di ribasso sul prezzo a base di gara. L'ospedale, secondo alcune fonti di stampa locale, dovrebbe essere realizzato entro i prossimi quarantacinque giorni. Praticamente sarà pronto a gennaio. Un mese e mezzo, in piena ondata epidemica non sarà troppo? La Puglia ha bisogno ora di quei posti letto in più. "Non voglio fare polemica, ma qui in Puglia da giugno a settembre è stato fatto poco o nulla per prevenire la seconda ondata. Mesi di tempo preziosi, sprecati. Una programmazione che non c'è stata, o è stata fallimentare" commenta l'onorevole pugliese Rossano Sasso sulla sanità. Il totale dei casi positivi attualmente ammonta a 40.803 su 4 milioni di abitanti. I numeri, in rapporto alla popolazione non saranno altissimi, ma è il sistema sanitario che soffre, tant'è che i medici pugliesi da circa una settimana chiedono con urgenza la zona rossa per il tacco d'Italia.

Cos'è la "Cobar-Barozzi Item Oxygen"?

È innanzitutto una rti, quindi una rete temporanea di imprese. In particolare, la "Item Oxygen" è una srl con sede ad Altamura, in provincia di Bari.

Si tratta di un'azienda impegnata da tanti anni nell'ambito sanitario e come riporta sul suo sito tra "le strutture ospedaliere presso le quali sono presenti impianti di produzione e distribuzione gas medicali" realizzati dall'azienda, ci sono diverse Asl pugliesi, alcune strutture ospedaliere siciliane, di Napoli, Benevento e di Potenza e, tra tutte spicca, l'azienda ospedaliero-universitaria pisana nella cui direzione sanitaria c'era proprio Pier Luigi Lopalco prima di tornare in Puglia, al fianco di Michele Emiliano, nella task force anti-Covid a marzo scorso.

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