Pugni chiusi e "Bella Ciao": l'ennesima protesta dei no pass

Alcune decine di manifestanti italiani e francesi hanno raggiunto l'autostrada per inscenare una manifestazione di protesta contro il green pass

Pugni chiusi e "Bella Ciao": l'ennesima protesta dei no pass

"Italia-Francia, la libertà non ha frontiere". È tutto contenuto in queste poche parole scritte a mano su un lenzuolo mostrato al pubblico, il messaggio che alcune decine di no pass italiani e francesi hanno voluto lanciare, stamattina, dal valico autostradale di Ventimiglia, in provincia di Imperia, con una manifestazione a sorpresa.

Attraverso i megafoni hanno illustrato le ragioni della propria protesta, richiamando l'attenzione degli automobilisti sulle note dell'inno partigiano "Bella ciao", ma anche di quello francese (con i pugni rivolti al cielo) e quello occitano. Sì, perché la zona collinare della val Roya, al confine tra Italia e Francia, racchiude una delle poche enclavi occitane che ancora resistono.

Erano presenti anche manifestanti provenienti da Torino e c'è chi ha provato a salire in autostrada con la bicicletta, ma è stato subito fermato dalla polizia. Il corteo si è svolto in maniera pacifica, con inevitabili ripercussioni, però, sul traffico veicolare, soprattutto quando diversi manifestanti hanno invertito il senso di marcia e sono ripartiti verso Nizza, procedendo a non più di 30 chilometri all'ora. Gli attivisti hanno voluto rivendicare il diritto alla "libertà", una parola più volte ripetuta e gridata ai quattro venti.

"Sono una mamma - dichiara un'attivista - e sono qui perché non sopporto che le mie due bambine vadano in giro con la mascherine o si vaccinino. Basta con questa dittatura sanitaria. Dobbiamo svegliare la gente". Non è la prima volta che gruppi di manifestanti italiani e francesi si incontrano alla frontiera, dimostrando reciproca solidarietà per una battaglia comune; tra l'altro con le due nazioni confinanti, che risultano tra quelle più rigide, in Europa, nell'applicazione del certificato verde.

Trombe da stadio e clacson alla mano, hanno voluto rivendicare il diritto alla democrazia. Per un attimo si è temuto nel blocco della circolazione, come avvenuto in altre parti d'Italia, ma alla fine un discreto presidio di forze dell'ordine è riuscito a tenere a bada il corteo, evitando che sfociasse in azioni di contrasto o di violenza.

Presenti anche dei gilet gialli (gilets jaunes) un movimento spontaneo di protesta nato sui social network nel novembre del 2018, che ha provocato scontri in Francia. Movimento che era nato dalla protesta contro l’aumento dei prezzi del carburante e l'elevato costo della vita.

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