Che fine ha fatto Stefano Puzzer? Dopo l'exploit del movimento dei lavoratori portuali di inizio ottobre, del loro leader sembrano essersi perse le tracce. Il Green pass continua a essere obbligatorio anche per lavorare ma la "resistenza a oltranza" si è disciolta. Puzzer (giustamente) si è dissociato dalle frange più estreme ma dopo alcune settimane di cortei, anche la roccaforte di Trieste ha spento il suo entusiasmo. Nel frattempo, l'altro leader dei portuali, Fabio Tuiach, ha contratto il coronavirus.
Il seguito di Stefano Puzzer, che è vaccinato con doppia dose a differenza di Tuiach, si è ridotto notevolmente nelle ultime settimane e addirittura qualcuno di quelli che solo fino a un mese fa lo considerava un eroe, adesso gli vomita contro gli stessi insulti riservati ai politici e ai giornalisti, primi "nemici" dei no pass e dei no vax. Eppure, Puzzer in questi giorni è andato fino a Ginevra, in Svizzera. Era convinto della sua missione e pensava di tornare in Italia trionfante. "Siamo qui alle Nazioni unite dove porteremo le nostre denunce per i fatti accaduti al porto di Trieste e per il daspo che ho ricevuto a Roma. Abbiamo preparato tutti i documenti, con tanto di foto, e adesso entreremo qui in ufficio dalla sicurezza e andremo al forum come vi avevamo detto", diceva ieri.
Sembrava tutto fatto ma questa mattina è stato chiaro anche a lui che la missione non si sarebbe compiuta e che il suo viaggio a Ginevra è stato solo un flop. È stato lui stesso a raccontarlo: "Siamo entrati nell'ufficio per ritarare l'accredito. Ci hanno però detto che il forum a cui noi avremmo dovuto partecipare era stato spostato in remoto". Prikma battuta d'arresto per il pasionario portuale. A quel punto, spiega Puzzer, "è iniziato un giro continuo tra cinque palazzi, dove ogni volta un funzionario ci diceva che doveva andare a protocollare le carte. Uno di questi ci ha dato un appuntamento facendoci capire poi quello che non avrei mai creduto: questa organizzazione è una scatola vuota, cioè che non si preoccupa dei problemi come quelli nostri".
Quindi, tira in ballo Gandhi: "Ho visto un monumento fatto a Gandhi fuori dall'Onu. Se lui potesse lo porterebbe via da quel luogo perchè non accetterebbe di essere messo là come simbolo di una scatola vuota". Ma probabilmente chi lo segue non è particolarmente incline a seguire (o a conoscere) il pensiero di Mahatma Gandhi, come dimostrano i messaggi lasciati nelle chat dei no pass: "Puzzer è servo dello Stato, ci sta facendo solo deridere.
Attraverso lui hanno impersonato l'italiano medio, avevamo bisogno di un eroe e loro ce l'hanno dato. Se fate caso, nell'ultimo video non è nemmeno dispiaciuto. Le manipolazioni più subdole sono dalla nostra parte, non ve lo scordate. Il nemico travestito da alleato funziona sempre meglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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