La quarantena non è razzista (neppure per noi)

La quarantena non è razzista (neppure per noi)

Molti Paesi, europei e no, stanno impedendo, limitando o regolamentando l'ingresso di cittadini italiani nel loro territorio e l'elenco si ingrossa giorno dopo giorno. Non nego che la cosa anche a me faccia una certa impressione, tanto per usare un eufemismo. Siamo offesi, indignati e nutriamo un vago senso di disprezzo per chi ha messo in campo simili misure. Tutto vero, ma c'è un però. L'Italia è stata infatti il primo Paese europeo a vietare i voli diretti da e per la Cina e a suggerire la quarantena volontaria ai cittadini cinesi da noi residenti, probabilmente entrati in contatto con connazionali che con varie triangolazioni erano riusciti a tornare da noi. Anzi, una delle accuse mosse un po' da tutti al governo è stata proprio quella di aver permesso l'ingresso non controllato anche ai suddetti «triangolatori».

La coerenza suggerisce quindi di abbandonare facili giudizi. Se come io credo noi non siamo stati razzisti con i cinesi facendo valere il diritto di tutela della salute pubblica non possiamo certo ora accusare di razzismo quei Paesi tra i quali anche alcuni amici come Israele o nostre mete turistiche abituali tipo Seychelles e Mauritius che si comportano allo stesso modo con noi. La differenza è che il nostro governo ha fatto le cose ovviamente all'italiana: vietato ma non troppo, quarantena sì ma volontaria. E le conseguenze le paghiamo oggi.

Semmai, quello che sta succedendo è la prova che tentare di arginare la possibile contaminazione portata dalla comunità cinese non era una pratica razzista, ma di buon senso. A meno di non ammettere che oggi siamo auto-razzisti con chiunque abbia a che fare con Codogno (che se fa un passo lo arrestiamo) o con le altre zone rosse. A meno di non ammettere che improvvisamente mezzo mondo (se non tutto) sia diventato razzista nei confronti degli italiani, che notoriamente sono una delle popolazioni più accettate e benvolute del globo. Vale quindi la vecchia regola degli opposti.

Più pericolosi dei sovranisti ci sono solo gli antisovranisti a prescindere, dei razzisti gli antirazzisti della domenica. Il mondo non ha paura né dei cinesi né degli italiani, ma di morire di Coronavirus.

E bene fa a tutelarsi.

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