Cronache

Quelle regole segrete dei preti che hanno figli

I preti che hanno dei figli hanno degli obblighi da rispettare. Spunta un documento sulle linee guida, ma sui contenuti prevale il massimo riserbo

Vincent Doyle e il Papa
Vincent Doyle e il Papa

I preti che hanno figli sono obbligati a seguire delle regole. La notizia ha trovato una serie di conferme nel corso di queste ore.

Da tempo si sta cercando di sollevare la questione. Non è mai stato troppo chiaro se il Vaticano avesse o no disposto qualcosa di giuridicamente valido per tutti gli ecclesiastici interessati da casi di questa tipologia. Noi de Il Giornale.it abbiamo già avuto modo d'intervistare Vincent Doyle e Michael Rezendes. Il primo è uno psicoterapeuta irlandese che, in virtù della sua vicenda personale, ha creato una vera e propria associazione,che si chiama Coping International: vorrebbe tutelare i figli dei consacrati. Il secondo, invece, è uno storico cronista del Boston Globe, quello del caso Spotlight, che ha realizzato un'inchiesta sul tema.

A riportare una novità, però, è stato il New York Times. Sulla base di quanto si legge sul quotidiano americano, apprendiamo come un arcivescovo abbia fatto vedere a Doyle un documento riportante "linee guida", che è poi uno dei fulcri della battaglia del giovane irlandese. Una sorta di codice comportamentale, insomma, ha fatto la sua comparsa dalle parti di piazza San Pietro. Fino a oggi, sembrava che solo l'episcopato irlandese avesse deciso d'intervenire. Ma il direttore ad interim della Sala Stampa, stando sempre al Nyt, ha parlato di "documento interno". Non dovrebbe trattarsi di discipline localistiche, ma di un vero e proprio testo normativo valido erga omnes, cioè nei confronti di tutti.

A questo punto è sorto l'interesse a capire cosa prevedano queste prescrizioni. Se, per esempio, esista un obbligo di riduzione allo stato laicale per quei sacerdoti che scoprono, prescindendo dalla tempistiche della scoperta, di essere divenuti padri. Se, ancora, sia presente un obbligo d'assistenza nei confronti dei figli. Ma sui contenuti, allo stato attuale delle cose, prevale il massimo riserbo. Si può ipotizzare che i preti siano chiamati a rispettare delle obbligazioni morali. A occuparsi della stesura del documento dovrebbe essere stata la Pontificia commissione per la tutela dei minori. Forse ne sapremo di più nel corso dei prossimi giorni. Il summit sugli abusi, che è in programma dal prossimo 21 febbraio, potrebbe affrontare pure questo argomento tabù.

Così, i "figli dei preti", sui quali è complicato presentare statistiche, potrebbero riuscire a comprendere quali siano queste "linee se grete" che i loro padri debbono seguire.

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