Cronache

Ragazza con diabete respinta dal locale, il medico: "Lo zucchero è un salvavita"

"Le persone colpite da diabete in ogni istante della loro vita devono regolare gli zuccheri nel sangue utilizzando due cose: l’insulina per abbassarli e lo zucchero per alzarli"

Ragazza con diabete respinta dal locale, il medico: "Lo zucchero è un salvavita"

"Tutti i pazienti con diabete di tipo 1 portano con se, come farmaco salvavita, lo zucchero o un succo di frutta, non solo perché lo raccomanda il medico, ma anche perché dopo aver sofferto di un abbassamento grave dello zucchero del sangue ci si rende conto di quanto possa essere importante averlo a disposizione immediatamente ai primi sintomi". È il commento del professor Lorenzo Piemonti, direttore dell’Istituto di Ricerca sul Diabete dell'Ospedale San Raffaele di Milano in merito alla vicenda della ragazza 25enne a cui è stato vietato l'ingresso in discoteca.

Alla giovane è stata bloccata all'ingresso del locale perché, nella borsetta, teneva i suoi salvavita: tre bustine di zucchero e un succo di frutta. Il dottor Piemonti ha deciso di rispondere con un post sul suo profilo Facebook alle parole di Roberto Cominardi, il gestore della discoteca Old Fashion, che aveva definito lo zucchero e il succo "rimedi della nonna".

"Il diabete di tipo 1 - ha scritto Piemonti - è una malattia invisibile nel senso che non ha una 'fisicità' prorompente come altre malattie, anche perché colpisce prevalentemente in età giovane, ma non per questo meno grave. Le persone colpite da questa malattia in ogni istante della loro vita devono regolare gli zuccheri nel sangue utilizzando due cose: l’insulina per abbassarli e lo zucchero per alzarli, a seconda della necessità".

"Tutti noi cerchiamo di convivere nel miglior modo possibile con le malattie che ci colpiscono, e per una persona giovane a Milano per esempio con il desiderio di poter partecipare alla vita sociale frequentando i luoghi di ritrovo della città. Non credo che quanto successo e quanto da Lei dichiarato sia la conseguenza di una volontà malvagia o vessatoria nei confronti di qualcuno, ma semplicemente la conseguenza di ignoranza. Siccome l’ignoranza non è da considerarsi un difetto in assoluto ma viceversa è una opportunità importante per aumentare la conoscenza, sarebbe bello riconoscere che forse c’è stato un errore in questa vicenda, scusarsi e magari cogliere l’occasione per sensibilizzare la comunità sull’importanza di questa malattia", ha concluso il medico.

Le scuse del gestore

Il proprietario della discoteca Old Fashion si è scusato prima in forma privata con la ragazza e poi pubblicamente sulla pagina Facebook del locale. "Ho sbagliato. Non ho capito che tante persone si sarebbero offese e indignate. Mi dispiace.

Ho avuto un pacato scambio epistolare con la ragazza per esprimerle l’intenzione da parte mia (e di Old Fashion) di organizzare insieme, qualcosa che trasformi un brutto episodio in un qualcosa di positivo e costruttivo", ha scritto Roberto Cominardi.

Commenti