Cronache

Ragazzina rapita e uccisa 47 anni fa. Spunta l'ombra del mostro di Firenze

Il killer del Circeo all'Antimafia per ricostruire la storia di Rossella Corazzin: sarebbe stata vittima di un rito esoterico nella villa di Francesco Nardinucci, il medico coinvolto nelle indagini sul mostro di Firenze

Ragazzina rapita e uccisa 47 anni fa. Spunta l'ombra del mostro di Firenze

"Rapita in Cadore, violentata nel corso di una cerimonia a sfondo esoterico e strangolata in una villa vicino al lago Trasimeno di proprietà di Francesco Narducci". È quanto si legge nella bozza della relazione finale stilata dalla Commissione bicamerale Antimafia sulla morte di Rossella Corazzin, 17 anni, rapita e uccisa nell'estate del 1975 mentre era in villeggiatura a Tai, nel Bellunese. La ricostruzione del delitto è suffragata dalle dichiarazioni di Angelo Izzo - il "killer del Circeo" - giudicate "credibili" dagli autori del report sul mostro di Firenze.

Il delitto di Rossella Corazzin

Un mistero lungo 47 anni su cui si allunga l'ombra del mostro di Firenze, lo spietato killer dei delitti in Toscana. Rossella Corazzin, originaria di Cadore (Udine), scomparve nella torrida estate del 1975 dopo aver lasciato delle lettere in cui accennava al fatto di aver conosciuto un certo "Gianni". "Gianni come Guido", scrive il giornalista Stefano Borgioni su La Nazione, che con Andrea Ghira e Angelo Izzo, nel settembre dello stesso anno seviziarono Donatella Colasanti e massacrarono, uccidendola, Rosaria Lopez. A tessere la trama del macabro intrigo di "mostri" e cold case è proprio l'ex killer del Circeo che, nel 2016, raccontò ai pm i dettagli sulla scomparsa della ragazzina. Dichiarazioni che sono state poi ripetute anche alla Comissione Antimafia e ritenute attendibili.

La relazione della Commissione Antimafia sul mostro di Firenze

A far trapelare l'indiscrezione è il Corriere del Veneto che, ieri mattina (mercoledì 26 ottobre 2022), ha rilanciato alcuni stralci della bozza finale del report sul mostro di Firenze. Secondo quanto emerge dal documento, Izzo ha raccontato che Rossella Corazzin sarebbe stata violentata nel corso di una cerimonia a sfondo esoterico e "strangolata in una villa vicino al lago Trasimeno di proprietà di Francesco Narducci". "Dal racconto emergono elementi - si sottolinea nel report della Commissione - che non hanno trovato smentita, specie per quanto riguarda il medico perugino e la sua villa sul Trasimeno". Il riferimento è a Narducci, professore dell'ateneo perugino e gastroenterologo di fama, scomparso misteriosamente nel 1985, quando il suo nome cominciò ad essere associato ai delitti del Mostro di Firenze. Al riguardo, dalla bozza della relazione emergono alcuni dettagli sulla presunta "messinscena" del cadavere ripescato dal lago nel 1985: non sarebbe stato del medico ma di un messicano trattenuto all'obitorio. Lo accerterebbero "i pantaloni taglia 48 slim vestiti dal cadavere - scrive ancora Borgioni - quando nel 2002 la salma venne riesumata, incompatibili con il cadavere gonfio tirato fuori dalle acque". Secondo le ipotesi formulate dalla Commissione, Nardinucci avrebbe tentato di sottrarsi alle indagini sul mostro. Il "piano di fuga" prevedeva che, una volta raggiunto il lago, avrebbe dovuto essere prelevato con un'imbarcazione e da lì sarebbe dovuto sparire. Ma per motivi incomprensibili "il piano fallisce", scrive la Commissione. "Il medico viene raggiunto da più emissari del suo gruppo e da questi ucciso. La famiglia viene costretta a subire il delitto sotto ricatto", ipotizzano gli autori del report.

Immediata la risposta da parte dell'avvocato Francesco Falcinelli, legale della famiglia Nardinucci: "Le conclusioni della commissione contrastano con le sentenze emesse da più autorità giudiziarie che hanno persuasivamente evidenziato la totale estraneità negli ipotizzati collegamenti tra il professor Narducci e le drammatiche vicende connesse al mostro".

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