Cronache

Fine di "affittopoli". Ma tra gli sfrattati ci sono pure gli sfollati del crollo al Portuense

Ci sono anche gli sfollati della palazzina di via di Vigna Iacobini, crollata nel 1998 nel quartiere Portuense, tra coloro che dovranno lasciare gli appartamenti di proprietà del Campidoglio che rientrano nel piano di ridefinizione dei canoni di locazione del patrimonio immobiliare di Roma Capitale

Fine di "affittopoli". Ma tra gli sfrattati ci sono pure gli sfollati del crollo al Portuense

Non solo i furbetti degli attici in centro a 13 euro al mese. Nel calderone della delibera per la Ridefinizione del piano di intervento sulle locazioni relative al patrimonio disponibile ad uso abitativo di Roma Capitale sono finiti anche gli sfollati del crollo della palazzina di cinque piani di via di Vigna Jacobini, nel quartiere Portuense.

Dopo la tragedia in cui, nel dicembre del 1998, morirono 27 persone, compresi sei bambini, ora arriva anche la beffa dello sfratto. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Tempo, infatti, nove famiglie scampate alla catastrofe, per la quale si cerca ancora un colpevole, all’epoca erano state sistemate dal Comune in due stabili di via Ginori e Piazza Testaccio, nell’omonimo rione di Roma. Appartamenti che rientrano nel piano del Campidoglio “per la valorizzazione e la messa a reddito di tutto il patrimonio disponibile di tipo abitativo”.

La fine di “affittopoli”, l’ha definita la sindaca, Virginia Raggi. La delibera prevede, infatti, che i contratti di locazione con gli attuali inquilini siano disdettati e che le unità immobiliari vengano reimmesse sul mercato immobiliare riallineando i canoni agli standard attuali. Un’operazione che frutterà al Comune introiti fino a 7 milioni di euro l'anno. Ora, per fare un paragone, Roma Capitale incassa dagli affitti del proprio patrimonio immobiliare non più di un milione e 100mila euro.

L’obiettivo, chiarisce la giunta pentastellata, è quello di “ristabilire principi di legalità ed equità” e porre fine ai privilegi di chi pagava duecento euro al mese per cento metri quadri con vista sulla Fontana di Trevi. Ma a trovarsi senza più un tetto sopra la testa ora potrebbe essere anche chi, pur abitando negli stabili del centro di Roma, ha tutti i requisiti per accedere ad una casa popolare e non potrebbe sostenere un affitto con un canone aggiornato alla media della zona.

Tra gli inquilini, secondo la ricostruzione del Tempo, cresce quindi la preoccupazione. In molti, infatti, non saprebbero come fronteggiare uno sfratto e a breve, molto probabilmente, i loro appartamenti saranno messi all’asta.

Così, dopo 20 anni, l’incubo degli sfollati di via di Vigna Iacobini non è ancora finito.

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