Cronache

Raggirati e mandati in Italia sui barconi, così si alimenta la tratta degli "schiavi" di calcio

Una rete di finti procuratori, soprattutto dall'Africa, propone ad allenatori e società sportivi (anche minorenni) senza documenti che, spesso, vengono poi abbandonati a loro stessi

Raggirati e mandati in Italia sui barconi, così si alimenta la tratta degli "schiavi" di calcio

Spesso agiscono mentendo e lo fanno perché (in alcuni luoghi) sono considerati intoccabili e molto potenti. Sono i trafficanti di sportivi, soprattutto minorenni, che quasi nessuno riesce a fermare e che riescono così ad agire impunemente, soprattutto in Africa. Secondo quanto riportato da Il Giorno, il problema riguarda chi sceglie i calciatori, perché se l'agente Fifa, considerato quasi un benefattore, sceglie gli sportivi più talentuosi, per trovarli manda avanti persone di fiducia. Che, di frequente, agiscono anche nell'illegalità.

Il meccanismo

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, esiste una vera e propria tratta di giovanissimi sportivi, provenienti dall'Africa, che si appoggia su figure che, in teoria, dovrebbero scegliere i calciatori più talentuosi, ma che spesso adottano comportamenti criticabili. È il caso di un camerunense, oggi ancora ufficialmente un agente Fifa con sede a Yaoundé, che qualche anno fa era stato immortalato da una telecamera mentre provava a vendere (a falsi intermediari) calciatori connazionali di appena 14 anni, per 30mila euro a testa, violando le leggi sulla tratta delle persone e anche quelle della federazione sportiva.

La tratta degli "schiavi" di calcio

Una vera e propria forma di mercato illegale sulla pelle di altri esseri umani, spesso giovani africani, che sono stati spesso definiti "schiavi del calcio". In base a quanto riportato dal quotidiano, pare però che la Federazione del Camerun abbia, più volte, finto di non sapere, anche se l'agente in questione, oggi, rischierebbe una condanna a 20 anni di carcere proprio nel suo Paese di origine per aver tentato, di fatto, di vendere altre persone.

Il sistema dei finti ricongiungimennti

Durante queste fallaci operazioni di compravendita, l'agente avrebbe proposto un sistema per trasferire i minorenni dal continente africano a quello europeo, falsando i loro dati anagrafici oppure facendo finti ricongiungimenti familiari: "Posso darvi dieci buoni giocatori, ok? Non possono essere trasferiti come ragazzi di 18 anni, ma questo non è un ostacolo (c'è sempre la possibilità di procurarsi falsi attestati in cui risulta che i genitori lavorano in Europa o, in alternativa, altri documenti e passaporti non autentici). Faccio spesso affari con i club più importanti della Serie A, ho un procuratore italiano di riferimento che lavora per me ed è regolarmente affiliato alla Fifa. Manderò i giocatori a stare da lui, per un po' si arrangeranno dormendo sul pavimento. Poi faranno le selezioni e potrete scegliere...".

La "prassi"

Quella di mandare i minorenni in Italia, anche tramite i barconi, sarebbe diventata una prassi. Il passo successivo, secondo quanto riportato dal quotidiano, è infatti quello di affidarli a tutor improvvisati, i quali li devono gestire in quanto minorenni, almeno fino a quando le squadre non sono disposte a ingaggiarli. Ma tutto questo viene preceduto da un lavoro di relazioni pubbliche, tra la legalità e l'illegalità, di cui si occupa chi è sul territorio.

L'approccio con Lopez

In base a quanto ricostruito dal quotidiano, l'agende del Camerun pare avesse una certa preferenza per gli interlocutori italiani e tramite i social network avrebbe persino contattato l'allenatore Fabio Lopez, da un mese tecnico guida della squadra vietnamita Thanh Hoa. Secondo quanto riportato, Lopez avrebbe ricevuto una richiesta d'amicizia e un messaggio su Facebook proprio dall'agente del Camerun: "Non ci conoscevamo neppure, ma certa gente conosce tutto di tutti. In un italiano stentato mi disse che aveva un 'buon giocatore' da propormi e che questo 'era disposto a pagare'. Pazzesco. Ovviamente non mi feci sentire, perché non rispondo mai a persone che si introducono così. Già so di che personaggi si parla, ne conosco tanti anche in Italia che offrono ragazzini disposti a pagare pur di giocare".

Il consiglio dell'allenatore

Lopez, che a quel messaggio non avrebbe risposto, ha fatto sapere che è meglio rimanere a distanza da quel tipo di persone: "Io, nella mia squadra, ho tre giocatori africani, a cominciare da Tambè, che è un buon difensore del Camerun. Me li porta un agente onesto e che conosco bene. Qui, in Vietnam, tutte le squadra vogliono calciatori africani, perché costano poco e sono facili da gestire. E poi hanno un gran fisico. Lo stipendio medio? Alcuni guadagnano dai 7mila agli 8mila euro al mese, ma solo perché hanno agenti seri".

Attenzione ai finti procuratori

In base a quanto ricordato anche dall'inchiesta del quotidiano milanese, cercando sui social network, digitando "Real Agent Football", è possibile imbattersi in post falsi di finti procuratori che millantano provini in Europa, rendendo pubblici i propri contatti con lo scopo di essere ricontattati. E i (giovani) calciatori raggirati sono tanti.

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