Razzismo a bordo di un treno Trenord, si mobilitano i centri sociali

La giovane, una 21enne di origini marocchine, sarebbe stata prima insultata senza motivo da una capotreno, poi picchiata da un passeggero. Trenord attende di effettuare le verifiche del caso, prima di prendere provvedimenti

Razzismo a bordo di un treno Trenord, si mobilitano i centri sociali

Episodio di razzismo denunciato a bordo di un convoglio di Trenord diretto a Milano. Una giovane di origini marocchine ha infatti dichiarato di essere stata insultata da una capotreno e poi aggredita da un passeggero. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, il fatto si è verificato lo scorso 14 settembre, intorno alle 16.00. La vittima, una 21enne nata e residente a Brescia, si trovava seduta in un vagone quando è arrivata una dipendente di Trenord. La donna ha cominciato a controllare i biglietti dei passeggeri, trovando un'altra ragazza priva di regolare titolo di viaggio. A questo punto, secondo quanto denunciato dalla 21enne, la capotreno si sarebbe lasciata andare ad un commento razzista rivolto proprio a lei. “Ora anche chi è meno sospettabile non ha il biglietto”, avrebbe dichiarato alludendo alla giovane di origini straniere, come riportato da “BresciaToday”.

Sentendosi tirata in causa, la 21enne ha chiesto spiegazioni, ma la capotreno si è allontanata, mormorando frasi del tipo: “Quelli come te, quelli color caffelatte... Anche se non posso dirlo, se no mi licenziano”. A peggiorare la situazione, un 35enne, intervenuto senza essere minimamente al corrente di quanto accaduto. Probabilmente convinto che la capotreno stesse protestando perché la 21enne non voleva acquistare il biglietto, l'uomo ha subito aggredito a parole la giovane.“Putt***, fai il biglietto. E torna al tuo paese”, le avrebbe detto. Gli insulti sarebbero poi continuati, fino a quando il 35enne non è arrivato a strappare le cuffie auricolari che la ragazza aveva nelle orecchie. A questo punto, per tutelarsi, la 21enne ha preso il cellulare per registrare, ma l'uomo l'ha aggredita, prendendola a schiaffi. Tutto, stando a quanto raccontato dalla giovane, sotto lo sguardo degli altri passeggeri, che solo alla fine sarebbero intervenuti. Due persone, infatti, hanno cercato di allontanare il 35enne, restando poi vicino alla ragazza fino a quando questa non è scesa dal treno.

Fino ad ora Trenord non si è espressa sull'accaduto. I dirigenti attendono che siano verificate non solo la versione della 21enne, ma anche quella della capotreno, nei confronti della quale non sono stati ancora presi dei provvedimenti. La 21enne, intervistata da “Radio Onda d'Urto”, ha riferito di essersi nuovamente imbattuta nella dipendente Trenord mentre stava scendendo alla propria fermata. “Ringrazio il Signore, che ti ha dato una lezione”, le avrebbe detto in quel frangente.

L'episodio ha scatenato la reazione dei membri del centro sociale assistito Magazzino 47. Durante il pomeriggio di ieri c'è stato un blitz alla stazione ferroviaria di Brescia, dove alcuni ragazzi hanno esposto dei cartelli per denunciare quanto accaduto alla 21enne. Fra questi uno recava la scritta: “Trenord, inefficienza a pagamento e... razzismo! Vergogna”.

Riceviamo e pubblichiamo

In merito a quanto riportato nell’articolo “Razzismo a bordo di un treno Trenord, si mobilitano i centri sociali” (il Giornale.it, 3 ottobre), desideriamo precisare che, secondo quanto verificato dall’Azienda, la ricostruzione riportata è parziale e non corretta. Trenord rifiuta categoricamente le accuse diffamatorie di razzismo poste verso la capotreno in servizio il 14 settembre a bordo del convoglio numero 2074 (Verona Porta Nuova 15:45 – Milano Centrale 17:35): la capotreno non ha mai proferito parole con alcuna valenza razzista, tantomeno nei confronti della viaggiatrice.

Al contrario, a fronte dell’aggressione subita dalla viaggiatrice da parte di un passeggero, la capotreno ha immediatamente allertato le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute a bordo identificando l’aggressore. Al termine della corsa la capotreno ha inoltre ulteriormente assistito la viaggiatrice chiedendo se avesse bisogno dell’intervento dei soccorsi, ottenendo il suo rifiuto.

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