Cronache

Reggio, picchia e stupra la moglie: marocchino ora a processo

Lo straniero, accusato di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, minacce e lesioni aggravate, si trova ora dietro le sbarre, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Molteplici gli episodi di violenza in questi ultimi mesi. La donna è stata sequestrata per giorni, picchiata, stuprata e costretta ad espletare i propri bisogni nella lettiera dei gatti

Reggio, picchia e stupra la moglie: marocchino ora a processo

È finito dietro le sbarre un marocchino di 31 anni accusato di avere picchiato, sequestrato e violentato la moglie, una 34enne di Reggio Emilia. L'arresto lo scorso 30 settembre, quando in seguito all'ultima violenza la donna ha trovato il coraggio di chiedere aiuto ad un'amica, che ha immediatamente allertato le forze dell'ordine.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti che si stanno occupando di condurre le indagini, la coppia viveva in una situazione di costante degrado. I due abitavano in un alloggio di fortuna all'interno di un edificio abbandonato in via G.M. Ferraroni, dove si erano insediati abusivamente anche altri senza tetto. Gli abusi, come spiegato dalla stessa 34enne, erano costanti.

Lo scorso maggio, la donna era stata trovata completamente ubriaca in un bar dal compagno, che l'aveva pertanto trascinata a casa. Qui l'aveva punita, riempiendola di botte e strattonandole i capelli fino a farla cadere a terra. Oltre ai calci ed ai pugni, anche colpi inferti con un bastone. Concluso il pestaggio, la 34enne era stata privata del cellulare e tenuta sotto chiave per tre giorni. Se solo avesse provato ad uscire di casa, il coniuge avrebbe ucciso i suoi adorati gatti.

Il peggio, tuttavia, doveva ancora arrivare. Ad agosto, dopo essersi rifiutata di dargli un bacio, la donna sarebbe infatti stata violentata dal marito. “Tu non mi dici di no, tu sei mia moglie, faccio come voglio io, io ti ammazzo, le avrebbe gridato il marocchino in uno scatto d'ira, come riportato da “Il Resto del Carlino”. Quindi lo stupro, in seguito al quale le violenze e le vessazioni sono proseguite. La 34enne è stata nuovamente picchiata, poi costretta ad urinare in un cassonetto ed a defecare nella lettiera dei suoi gatti.

“Tanto lo sai che muori prima che arrivi la polizia, tanto non mi fanno paura e a me non succede nulla”, le avrebbe detto il suo aguzzino. “Ti faccio fare la stessa fine della ragazza cinese uccisa a Reggio”. Ossia la barista 24enne Hui 'Stefania' Zhou, uccisa a coltellate lo scorso 8 agosto dal marocchino Hicham Boukssid.

In un momento di distrazione del marito, la 34enne è fortunatamente riuscita ad inviare un messaggio di aiuto ad un'amica, che ha contattato le autorità locali. Sul posto si sono precipitati gli agenti della squadra volante, che hanno raggiunto e soccorso la vittima, trovata ferita ed in lacrime. Accompagnata in ambulanza in pronto soccorso, la donna ha ricevuto 15 giorni di prognosi per un trauma cranico.

Arrestato per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, minacce e lesioni aggravate, il 31enne nordafricano è finito dietro le sbarre come disposto dal gip Dario De Luca.

Nella giornata di ieri l'imputato, difeso dall'avvocato Costantino Diana,si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia.

Il caso è ancora aperto.

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