Cronache

La ricerca che cambia le nostre diete: "La pasta non fa ingrassare"

L’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiana ha sfatato tutti i luoghi comuni che penalizza la signora della tavola italiana

La ricerca che cambia le nostre diete: "La pasta non fa ingrassare"

La pasta? Non fa ingrassare e se è "al dente" è più digeribile. L’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiana ha sfatato tutti i luoghi comuni che penalizza la signora della tavola italiana. Il primo è quello secondo cui la pasta fa ingrassare. Ma on sono i carboidrati ma le calorie in eccesso a essere responsabili dell’obesità. Non è vero che la pasta senza glutine fa dimagrire, anzi c’è il rischio di compensare il necessario apporto di carboidrati complessi con un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi, ottenendo l’effetto opposto. Quanto alla cottura, il sale va aggiunto solo quando l’acqua bolle e prima di buttare la pasta per non tardarne il bollore. La maggiore digeribilità della pasta al dente si deve al glutine che trattiene l’amido, rendendolo assimilabile in modo graduale..

Su tema pasta e dieta, il quotidiano Il Giorno ha intervistato Furio Brighenti, professore di Scienze degli alimenti all' Università di Parma e presidente della Società italiana di nutrizione umana. "Una pasta con un condimento leggero, con pochi grassi vegetali, come l' olio d' oliva, riempie e non ingrassa. Sarebbe quindi sbagliato eliminare i carboidrati, anche nel caso di diete dimagranti. Le cellule hanno bisogno di energia e più della metà di quella giornaliera viene dal pane, dalle patate, dal riso e… dalla pasta!". Non solo, molto importante sono gli abbinamenti: "Con verdure, pesce, olio d' oliva, un buon piatto di pasta è sano e completo. E offre anche un altro vantaggio: ha un indice glicemico più basso rispetto a pane e riso. Significa che il glucosio presente nella pasta, sotto forma di amido, è rilasciato più lentamente nel sangue.

Cioè contribuisce a mantenere più a lungo il senso di sazietà, e diminuisce il rischio di malattie come il diabete".

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