Cronache

Ricolfi: "Basta incolpare italiani, Conte ci deve delle scuse"

Nel suo editoriale il sociologo elenca le responsabilità del governo: "Lo sapevo, che avrebbero dato la colpa a noi"

Ricolfi: "Basta incolpare italiani, Conte ci deve delle scuse"

È un Luca Ricolfi a dir poco furioso quello che oggi si è sfogato sulle pagine de "Il Messaggero", scagliandosi duramente contro quanti scaricano ancora una volta sui cittadini la colpa delle misure restrittive che saranno imposte durante le festività natalizie.

Commentando le ultime novità "partorite" dalla maggioranza giallorossa e da Conte, nel suo editoriale Ricolfi ha spiegato di sapere già da tempo che la responsabilità di questa nuova stretta sarebbe ricaduta, tanto per cambiare, sul popolo italiano. "Lo sapevo, che avrebbero dato la colpa a noi. Tanto è vero che lo scrissi già il 27 aprile (quasi 7 mesi fa) quando si cominciò a parlare di riapertura", afferma infatti il sociologo. All'epoca, infatti, scriveva, rivolgendosi all'esecutivo: "Tutto potete fare, perché avete cancellato tutte le nostre libertà fondamentali. Ma una cosa non potete farla, anche se ci proverete: dare a noi la colpa, quando l’epidemia rialzerà la testa".

Le previsioni di Ricolfi si sono purtroppo avverate."Da giorni e giorni il ritornello è sempre lo stesso: voi vi assembrate, noi siamo costretti a chiudervi", afferma infatti. "E qualche giorno fa il ritornello è quasi diventato una teoria. Uno dei più ascoltati esperti del governo è arrivato a dire che no, a lui questa faccenda delle ondate non torna, non è che ci sono ondate che arrivano, in realtà c’è un mare che torna ad agitarsi non appena loro (i nostri governanti) ci lasciano un po’ di libertà, a quel punto noi ce ne prendiamo troppa e loro sono costretti a rimetterci in castigo". Tutta colpa degli italiani indisciplinati dunque? Questo pare essere il messaggio che certi soggetti vogliono far passare per giustificare le decisioni di Conte. Di questo passo gli italiani saranno costretti a vivere in una condizione di apertura-chiusura di cui ancora non si conosce la fine. Una fine che forse potrebbe arrivare con il vaccino, ormai considerato come la panacea (malgrado i suoi conclamati effetti collaterali).

Si attribuisce la responsabilità al popolo, ma coloro che avrebbero dovuto guidare il Paese che cosa hanno fatto per evitare i tanto temuti assembramenti? Ricolfi ricorda il bonus vacanze, le discoteche aperte, la libertà di spostarsi in aereo per raggiungere le mete estive, poi il cash-back di Natale e la lotteria degli scontrini. "Che immane ipocrisia. È come se Dio decidesse di recitare entrambe le parti in commedia, quella del Diavolo e quella del Padreterno", commenta l'editorialista de "Il Messaggero". Il governo italiano, inoltre, sarebbe colpevole di avere scelto la strategia meno efficiente per contrastare il Covid-19. Mentre in altri paesi, primo fra tutti la Svezia, si tentava di raggiungere un'immunità di gregge ed in altri si agiva duramente per sradicare il virus, l'Italia ha deciso di affrontare l'epidemia a suon di lockdown, massacrando l'economia della Nazione e fiaccando i cittadini. A poco sono serviti gli esperti del Cts. Questi, ricorda Ricolfi, avevano proposto"di emanare un decreto legge per adottare la strategia più efficiente" e di mettere"a disposizione i propri studi e le proprie competenze per attuarla immediatamente". La risposta del governo, ormai, la conoscono tutti. "Prosegue imperterrito per la sua strada. Pochi tamponi, caos sulle mascherine, zero tracciamento elettronico dei contatti, nessun rafforzamento del trasporto pubblico. E, di lì a un mese, disco verde alla stagione delle riaperture, con il bonus vacanze e tutto il resto". E allora perché si getta nuovamente la colpa sui cittadini?

Ricolfi ha le idee chiare anche per quanto riguarda le future azioni del governo nei prossimi mesi:"Allora avanti così, in stop and go. Un po’ di settimane di Quaresima, poi un sobrio Carnevale, poi di nuovo Quaresima, poi ancora Carnevale.

Il tutto regolato dal semaforo delle terapie intensive".

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