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Rischiamo un'Italia a "rischio zero"

L'assurda vicenda dello stop ad AstraZeneca ha mostrato la curiosa convergenza tra due tribù (in senso sociologico): i no vax e i fanatici delle chiusure ad oltranza per paura del Covid

Rischiamo un'Italia a "rischio zero"

L'assurda vicenda dello stop ad AstraZeneca ha mostrato la curiosa convergenza tra due tribù (in senso sociologico): i no vax e i fanatici delle chiusure ad oltranza per paura del Covid. Apparentemente non potrebbero essere più diverse: i primi non sono solo contro AstraZeneca ma ostili a tutti i vaccini, perché il Covid non esisterebbe o quasi (ma combattono anche quelli per l'influenza), mentre i secondi, che chiameremo Covid-paranoici, vorrebbero tenere il prossimo a distanza di quattro metri e farebbero chiudere tutto, in uno scenario da villaggio della Romania comunista di Ceausescu. Anche politicamente le due tribù sarebbero su sponde diverse: i no vax sono stati corteggiati dai sovranisti, 5 stelle e Lega, mentre i Covid-paranoici trovano eco nella sinistra di Speranza, Franceschini e cosi via. Eppure entrambi hanno molto in comune. Tutti e due sono ossessionati dalla idea della morte: la loro e quella dei propri cari, gli uni per mano del vaccino, gli altri del virus. Ora fa parte della natura umana aver paura della morte, nonostante la filosofia classica abbia cercato di farci capire che non dobbiamo temerla. Tuttavia quando questa paura diventa un'ossessione, perché non crediamo più in niente, abbiamo perso il senso della trascendenza, siamo solo «nuda vita», essa ci porta ad aver paura di tutto. E no vax e Covid-paranoici hanno soprattutto paura. In secondo luogo, entrambi possiedono lo stesso rapporto cognitivo al mondo: le informazioni non sono pesate in senso razionale, comparate, vagliate, ma vengono assorbite, più spesso a senso unico, per nutrire una tesi preconcetta. Nel primo caso, quella che non solo AstraZeneca farebbe danni, ma ogni vaccino, in quanto «non naturale» o (nei casi più patologici) frutto di un complotto, ovviamente mondiale, magari ebraico. Nel secondo caso, che il Covid mieterebbe vittime tanto quanto la peste manzoniana. In terzo luogo, entrambi, no vax e Covid-paranoici, vogliono una società a rischio zero: in cui tutto sia previsto e prevedibile, pianificato, tanto pianificato che lo Stato dovrebbe garantirci che non periremo mai. Ma questo è impossibile, quanto al rischio zero, posso rifiutare ogni tipo di vaccino oppure indossare quattro mascherine e uno scafandro alla Grillo, ma se la Grande Mietitrice chiama, morirò perché mi cadrà un vaso in testa mentre getto la spazzatura. Di certo, se ascoltassimo i due gruppi, per loro ci sarebbe solo il lockdown permanente ed eterno per tutti. Che è sicuramente peggio della morte.

Come sanno in Israele dove, dopo una grandiosa campagna vaccinale, stanno riaprendo tutto: e senza mascherine.

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