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Ritorna il business dell'accoglienza: in Sicilia si cercano alberghi per ospitare migranti

Sull'isola adesso si cercano strutture idonee per ospitare i migranti, ira di Salvini: "Riparte il business dell'immigrazione"

Ritorna il business dell'accoglienza: in Sicilia si cercano alberghi per ospitare migranti

In Sicilia l’emergenza immigrazione fa più paura di quella relativa al coronavirus. L’isola, blindata e con sempre meno collegamenti con il nord Italia per evitare contagi, adesso deve guardarsi da sud da cui arrivano sempre più barconi.

Ieri sono sbarcati 77 migranti nel siracusano, nel giorno di Pasqua invece ne sono arrivati 100 a Pozzallo. A Lampedusa sono diversi i barconi approdati nelle ultime settimane, con il sindaco dell’isola che è stato il primo a lanciare l’allarme circa l’assenza di spazi per far rispettare le quarantene a chi è appena arrivato dalle coste nordafricane.

Ed il problema è proprio questo: in una situazione del genere, con la guerra contro il Covid-19 ancora in corso, ogni singolo sbarco significa dover distrarre uomini e mezzi dall’emergenza sanitaria in corso ed avere, contestualmente, importanti problemi logistici. Occorre infatti trovare luoghi idonei per ospitare i migranti e fare in modo che, all’interno delle varie strutture, essi possano rispettare le norme relative al distanziamento sociale.

Il Viminale, come si è appreso da alcune fonti del ministero, starebbe cercando degli alberghi in Sicilia in cui sistemare le persone sbarcate. Non è impresa da poco: sono pochi i comuni disposti ad accettare, nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria nazionale ed internazionale, la presenza di migranti all’interno del proprio territorio.

E questo specialmente da quando a Pozzallo, nella scorsa giornata di venerdì, un ospite dell’hotspot di Pozzallo è risultato positivo al coronavirus. Si è trattato del primo caso di contagio tra i migranti, circostanza questa che ha allarmato e non poco gli amministratori dei vari comuni siciliani. Sabato un gruppo di 72 migranti è stato sistemato all’interno dell’ex hotel Villa Sikania, a Siculiana, suscitando la reazione del sindaco Leonardo Lauricella. Nel giorno di Pasqua invece, 32 sindaci dell’agrigentino hanno scritto una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedere di non essere lasciati soli nell’emergenza immigrazione.

Segni tangibili di come i nuovi sbarchi e le nuove possibili necessità di trovare strutture idonee all’accoglienza, potrebbero suscitare l’insofferenza del territorio. A tal proposito, è intervenuto nelle scorse ore anche il leader della Lega, Matteo Salvini: “Il governo non riesce a mandare sufficienti mascherine alle Regioni e rimborsi ad aziende – ha dichiarato il segretario del carroccio – famiglie e lavoratori ma cerca alberghi per l'accoglienza degli immigrati in Sicilia”.

“Il business dell'immigrazione – ha tuonato Salvini – è ripreso a tutta forza, anche a discapito della ripresa turistica”. Ed è proprio il richiamo al business dell’accoglienza che in questo momento appare lo spauracchio più avvertito tra i siciliani.

I cittadini, che sull’isola stanno nella stragrande maggioranza dei casi rispettando le norme di distanziamento sociale, temono di vedere una situazione fuori controllo in caso di grandi numeri nell’accoglienza e nel fenomeno migratorio. Come detto in precedenza, la posizione dei sindaci in tal senso appare significativa dell’insofferenza dei vari territori dinnanzi agli episodi degli ultimi giorni.

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