Questa mattina vengo svegliato dalla portinaia, apro la porta mezzo assonnato, e lei mi fa: «Chiudete le finestre! Entra il fumo!». Io: «Eh? Che fumo?». «Non te preoccupa'! Chiudete! chiudete!». «Ma sta andando a fuoco il palazzo?». «No, Roma!». «Come Roma?».
Do un'occhiata alle finestre, e in effetti è tutto avvolto da una nuvola di fumo, penso abbiano dato fuoco a Villa Ada, alla quale abito attaccato, invece scopro che è andato a fuoco un impianto dell'Ama, l'azienda dei rifiuti, e proprio quello vicino a casa mia, quartiere Salario. Due mesi fa, a proposito, andò a fuoco un mezzo dell'Ama. Sarà per questo che l'Ama passa raramente e i rifiuti si accumulano per giorni vicino ai cassonetti, e dire che abito in una zona residenziale. Cassonetti che tra l'altro non vengono mai lavati, quindi anche quando non ci sono rifiuti senti lo stesso la puzza di Roma e della Raggi. Ma, forse, non li lavano perché l'acqua la usano prima per spegnere gli incendi. Qui ormai è tutto così, sembra che al posto di Virginia Raggi come sindaco di Roma ci sia Nerone. Ti svegli la mattina e controlli che non stia bruciando qualcosa. Un mio amico ha preso uno di quei famosi autobus che sono andati a fuoco in pieno centro, evento ormai di ordinaria amministrazione con il sindaco Virginia Nerone. Per fortuna si è salvato.
Nell'ultimo anno e mezzo qui, nella Capitale, hanno preso fuoco sessanta autobus. Dico sessanta. Virginia Nerone dia in dotazione ai cittadini delle tute di amianto ogni volta che prendono un biglietto dell'Atac, anch'esso da stampare su carta ignifuga. Anche perché uno prende l'autobus per arrivare da qualche parte, visto che la metro un giorno sì e l'altro pure è chiusa. Ieri, per esempio, hanno chiuso le fermate di Piazza Barberini e Piazza di Spagna. Cioè due delle fermate fondamentali del centro di Roma. La metro è pertanto inutile anche per i turisti, cosa vanno a vedere, Tor Bella Monaca? Inoltre se prendi la metro magari ti amputano una gamba perché sprofondi nelle scale mobili, mentre se vai a piedi, o perfino in macchina, rischi di finire in una buca. In una buca, tra l'altro, finì anche la stessa Raggi, andando a inaugurare un'isola pedonale. Tralascio gli alberi che cadono quotidianamente distruggendo auto e palazzi, io credo si suicidino per non stare in questa città di merda, come si suicidano sempre gli alberi di Natale che piantano in piazza Venezia, i vegetali hanno meno resistenza dei romani. Gli unici mezzi pubblici che funzionano sono quelli non pubblici, i taxi, quando ovviamente non piove, perché bastano due gocce di pioggia e i taxi non li trovi più, e Roma si allaga. Come si allagava prima che arrivasse la Raggi Nerone, la quale però aveva promesso che con lei questi problemi sarebbero finiti. Forse sì, perché adesso, anche se si allaga, dirà che l'acqua serve a spegnere il fuoco. E, in ogni caso, appena si addensano due nuvole, per non correre rischi, la Raggi chiude tutto per calamità naturale. Il problema è che la calamità naturale è lei, ma lei non lo sa.
Quindi, riassumendo, meglio prendere i taxi, se volete salvarvi da fiamme, acqua e buche.
Tuttavia c'è un inconveniente: i tassisti romani sono logorroici, e con loro non ti puoi lamentare della Raggi, secondo loro è la più brava, non le è stato dato abbastanza tempo, c'è un complotto contro di lei. Insomma, se prendete un taxi vi dovete sorbire un elogio della Raggi Nerone. A quel punto è meglio starsene a casa. Finché non prenderà fuoco anche quella.
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