Roma, l'anagrafe registra un bimbo con due madri

L'assessorato: "Atto dovuto". Festeggiano le associazioni per i diritti degli omosessuali

Roma, l'anagrafe registra un bimbo con due madri

Dopo quanto successo a Torino, anche a Roma l'anagrafe ha registrato l’atto di nascita di un bambino di 4 anni, registrando come genitori due donne.

La coppia, che è formata da una donna argentina e una cittadina romana, ha avuto il bimbo in Argentina nel 2011 e di recente ha chiesto e ottenuto la trascrizione del certificato di nascita. Come spiega l'assessorato alle Pari opportunità, l’ok è arrivato "dopo attenta valutazione degli uffici competenti e in linea con la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha permesso nel capoluogo piemontese il riconoscimento della trascrizione di un atto di nascita analogo. Il 4 febbraio all’Anagrafe di Roma è stato registrato il primo bambino con due mamma, e si continuerà con le trascrizioni nell’interesse superiore dei minori: Roma deve dare risposte alle richieste dei cittadini anche in termini di diritti".

"È un atto dovuto di un’amministrazione che è amica dei cittadini", dice l'assessore Alessandra Cattoi, "In questo momento - spiega - questo bambino se si stampa un certificato di nascita risulta figlio delle sue due mamme, a differenza di quello che accadeva fino a ieri quando il certificato vedeva nome e cognome della mamma biologica mentre l’altro genitore era riportato come omissis. Quel bambino si ritrovava in Argentina ad avere due genitori, e in Italia solo uno: questo non è possibile dal punto di vista del diritto di quel bambino, perché gli si toglie il diritto a un genitore, ma neanche da quello del buonsenso".

Festeggiano le associazioni di omosessuali e i Radicali: "«L’aspetto più importante di questa decisione è che avviene per iniziativa dell’amministrazione comunale e non in esecuzione di un provvedimento giudiziale", dice Riccardo Magi, consigliere comunale capitolino e presidente di Radicali Italiani, " È importante rilevare che, a differenza di quanto avvenuto con la trascrizione dei matrimoni fra due persone dello stesso genere nel mese di ottobre 2014, in questo caso l’atto è stato compiuto

direttamente dall’amministrazione comunale e non dal sindaco Ignazio Marino. Quello del Comune di Roma è un atto politico serio e di grande coraggio che surclassa un Parlamento fermo al 1975 in materia di Diritto di Famiglia".

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