Pomezia, maxi incendio in un deposito di plastica: "Non uscite di casa"

Un maxi incendio in un deposito di materiale plastico è in corso a Pomezia, provocando una densa nube di fumo nero: popolazione evacuata, chiuse scuole e attività in 21 comuni a sud di Roma

Pomezia, maxi incendio in un deposito di plastica: "Non uscite di casa"

È in corso un maxi incendio, divampato questa mattina poco dopo le 8, alla Eco X, un deposito di materiale plastico, carta e altri riciclati che si occupa anche di stoccaggio rifiuti in via Pontina Vecchia, vicino a Roma.

I vigili del fuoco di Roma e Pomezia sono ancora al lavoro con almeno 10 squadre, tre autobotti e il carro schiuma per spegnere le fiamme. Per spegnere l'incendio è stato anche fatto venire dell'aeroporto un automezzo speciale, il veicolo Dragon.

Secondo quanto si è appreso, ad andare a fuoco sarebbero state delle balle compresse di materiale plastico. Nel vasto incendio del deposito di rifiuti plastici, a quanto riferito, non ci sarebbe nessuna persona ferita o intossicata. L'Ares 118, tuttavia, è intervenuta due volte per portare soccorso a due vigili del fuoco, il primo a causa di un lieve malore e l'altro per una leggera distorsione al piede.

Nel frattempo un'alta e densa colonna di fumo nero, che si innalza sopra il cielo per il rogo, ha invaso strade adiacenti in direzione Ardea e Pomezia. Il traffico sulla strada provinciale è completamente in tilt. I vigili del fuoco assicurano che al momento la colonna di fumo sarebbe sotto controllo e non ha coinvolto centri abitati.

Il Commissario Straordinario Bruno Strati ha invitato la popolazione a tenere cautelativamente chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali, a limitare temporaneamente gli spostamenti non necessari e a lavare nei prossimi giorni con molta accuratezza frutta e verdura di propria produzione. È stato inoltre allertato l'Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona.

Finestre chiuse in 21 comuni

"Siamo in contatto con le amministrazioni comunali della zona sud di Roma interessati dalla nube che si è sprigionata questa mattina da una azienda di Pomezia - ha dichiarato la sindaca metropolitana Virginia Raggi - Come da indicazioni dell'Azienda sanitaria Rm6 invito i cittadini dei Comuni di Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna a tenere chiuse le finestre delle abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio - assistenziali, limitare gli spostamenti se non strettamente necessari e nei prossimi giorni di lavare con accuratezza frutta e verdura, come prescritto e indicato dalla struttura sanitaria".

"Manterremo uno stretto contatto anche con l'Arpa - conclude la Raggi - alla quale abbiamo chiesto un monitoraggio della situazione e relativi aggiornamenti con intervalli i due ore."

Evacuazione a Pomezia

Il sindaco di Pomezia ha disposto l'evacuazione delle case più vicine al grande incendio di questa mattina sulla Pontina. In un'ordinanza urgente, il primo cittadino, Fabio Fucci, dispone "in tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro, ricadenti in un raggio di 100 mt." l'allontanamento dei residenti. "Il presente divieto ha validità fino al termine delle operazioni di spegnimento fatta salva ogni modifica di tale termine in base ai risultati analitici sulla qualità dell'aria".

L'ordinanza prescrive ai cittadini residenti nelle zone circostanti l'origine dell'incendio per un raggio di 2 Km "di mantenere la chiusura delle aperture delle abitazioni e delle attività commerciali, industriali e di servizi, al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti, compresi gli impianti di areazione forzata".

Inoltre sono vietate "manifestazioni ludico sportive, fruizione di impianti natatori e solarium o altri eventi programmati all'aperto". Per quanto riguarda la coltivazione e raccolta di ortaggi per uso domestico e le piantagioni ad uso commerciale, "il consumo e la trasformazione dovranno avvenire solo dopo accurato lavaggio con acqua potabile. In caso di allevamento di animali deve essere vietato il pascolo di animali da reddito e ove possibile gli animali devono essere mantenuti al chiuso".

Il sindaco ha anche disposto la chiusura delle scuole nel raggio di 2 km dall'incendio. "Invito la cittadinanza a mantenere la calma e a rispettare le disposizioni prescritte - dichiara Fucci - Le operazioni di spegnimento dell'incendio e di rilevazione della qualità dell'aria vanno avanti. L'Arpa è sul luogo e sta installando gli apparati di rilevazione. Daremo ampia comunicazione di ogni aggiornamento".

Allarme diossina

"È importante che da parte delle autorità ci sia la massima attenzione. La situazione dell'incendio divampato nell'azienda 'Eco X' di Pomezia va tenuta attentamente sotto controllo, anche perché quando bruciano rifiuti misti a basse temperature la produzione di diossina è massima", ha avvertito Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, sull'incendio divampato questa mattina alla Eco X di Pomezia, che tratta materiali di recupero.

Danni ambientali

"Sto seguendo da stamattina presto con grande apprensione l'incendio del sito di stoccaggio dei rifiuti della ECOX di Pomezia, considerate le possibili conseguenze ambientali provocate dalla densa nube nera che si sta diffondendo in una vasta area a sud di Roma - ha spiegato in una nota l'Onorevole Filiberto Zaratti (Mdp) membro della Commissione Ambiente della Camera e Segretario della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti - Lunedì mattina depositerò un'interpellanza urgente alla Camera, per avere immediati riscontri sulla natura e la gravità dell'incendio e se siano state immediatamente attivate da parte dell'Asl e dell'Arpa Lazio tutte le procedure d'emergenza a tutela dei cittadini residenti nella zona dove si sta propagando l'imponente nuvola di fumo".

"L'incendio di questa mattina avviene a meno di un anno di distanza da un altro grave evento che investì la discarica di Roncigliano, una decina di chilometri in linea d'aria da questo sito. Un fatto che desta evidentemente più di qualche inquietudine. Chiederò nei prossimi giorni al Presidente Bratti - ha aggiunto Zaratti - di dedicare una seduta della Commissione d'inchiesta a questa vicenda, ascoltando nel merito i vertici della EcoX".

Aperta un'inchiesta

La procura di Velletri ha aperto un'indagine sull'incendio divampato sulla via Pontina vecchia, al chilometro 33, nel deposito di plastica e carta. Il reato contestato nel fascicolo, per il momento a carico di ignoti, è incendio colposo. Il rogo ha provocato una grande nube di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza.

Il Codacons aveva annunciato in precedenza che avrebbe presentato un esposto alla Procura di Velletri, chiedendo di aprire una indagine sul rogo odierno alla luce delle possibili fattispecie di inquinamento ambientale, incendio, diffusione di sostanze pericolose e per i connessi potenziali pericoli sanitari, verificando i fatti, le cause dell'incendio e le relative responsabilità penali.

I precedenti

Una storia che si ripete, troppo spesso, con impianti sempre dello stesso tipo distrutti o danneggiati sempre nello stesso modo: da un incendio. La denuncia arriva dal Movimento Legge Rifiuti Zero a seguito dell'incendio divampato nel deposito di Pomezia.

"L'anno scorso, in questo stesso periodo, ci sono stati una dozzina di incendi a impianti attivi nella catena del riciclo, in tutta Italia e anche nel Lazio, tutti dolosi.

Un fenomeno riconducibile a un problema generale di lotta interna tra chi si occupa di rifiuti e che vede contrapporsi da una parte la "catena nobile" del settore, ovvero la raccolta differenziata che sta crescendo, e dall'altra chi gestisce rifiuti indifferenziati e che proprio a causa della differenziata vede diminuire i propri profitti", ha spiegato all'Adnkronos il coordinatore nazionale del Movimento Legge Rifiuti Zero, Massimo Piras. "Si tratta - sottolinea - di una responsabilità oggettiva, imputabile solo a chi può avere interesse a danneggiare questi impianti".

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