Cronache

Rubati 22 milioni a Inps e ministero di Giustizia: 6 arresti, indagato senatore

In manette avvocati, collaboratori dello studio legale e dipendenti dell'Enas in Croazia. Indagato il senatore di Scelta Civica, Aldo Di Biagio: ha intascato 443mila euro

Il senatore Aldo Di Biagio (Scelta Civica)
Il senatore Aldo Di Biagio (Scelta Civica)

Patrocinavano ricorsi contro l’Inps per ottenere oneri accessori su pensioni per conto di centinaia di residenti all’estero risultati ignari o deceduti prima del conferimento della procura alla lite. E ancora: presentavano ricorsi contro il dicastero della Giustizia per il riconoscimento dell’equa riparazione per lungaggini processuali, anche in questo caso per conto di molteplici soggetti ignari della pretesa creditoria. Una truffa da milioni di euro per cui la Guardia di Finanza ha arrestato a Roma sei persone. Nell'inchiesta risulta indagato, per associazione a delinquere, il senatore di Scelta Civica Aldo Di Biagio che  avrebbe beneficiato di 443.589 euro in assegni circolari.

Nell’operazione "Golden Age, sono finite in manette, su ordine del gip del tribunale capitolino, Nicola Staniscia e Gina Tralicci (due coniugi avvocati del Foro di Roma), Barbara Conti (collaboratrice del loro studio legale) e Adriana Mezzoli (faccendiere che operava all’Ente nazionale assistenza sociale in Croazia). In totale sono indagate tredici le persone per associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici e riciclaggio. In particolare i due coniugi avvocati sono ritenuti a capo dell’associazione per delinquere che in cinque anni ha sottratto dalle casse dell’Inps oltre 22 milioni di euro e, recentemente, ha depauperato le casse dello Stato di ulteriori ingenti somme promuovendo i ricorsi fraudolenti contro il dicastero di via Arenula. Le indagini hanno permesso di scoprire la struttura estera dell’organizzazione, in Argentina e Croazia, nonché il coinvolgimento di altri avvocati e collaboratori, di un professore universitario, anch’egli esercente l’attività forense, di un compiacente funzionario di banca e di un senatore recentemente eletto nelle consultazioni politiche. Le attività investigative del pool reati economico-finanziari della procura di Roma hanno accertato come, dopo aver incassato milioni di euro provento di reato, mediante articolate operazioni bancarie, agevolate dalla compiacenza di un funzionario di banca addetto alla liquidazione dei risarcimenti riconosciuti dai giudizi favorevoli emessi nei confronti dei fantomatici ricorrenti, l'associazione li ha utilizzasse in parte per acquistare una villa di ingente valore a Cortina d’Ampezzo, un appartamento a Londra e immobili di pregio a Roma, in parte per costituire consistenti provviste finanziarie, schermate da società fiduciarie, giacenti su rapporti di conto corrente accesi in Svizzera, Lussemburgo, Gran Bretagna e Panama. Le indagini hanno, infatti, accertato che venivano incassati i milioni di euro illecitamente grazie anche alla compiacenza di alcuni soggetti tra cui l’ex dipendente di Banca Intesa, Vincenzo Palazzo, indagato per riciclaggio.

I militari del Nucleo Speciale Polizia valutaria di Roma hanno sequestrato tre appartamenti di pregio e disponibilità finanziarie per oltre 2,5 milioni di euro su conti correnti radicati a Milano, Roma e Svizzera e hanno perquisito, nella capitale e a Padova, numerosi studi legali eabitazioni che appartenevano all’organizzazione. Le indagini si inseriscono in un più vasto e complesso scenario fraudolento al vaglio degli inquirenti che stanno valutando se le condotte criminali contestate ai predetti legali possano essere state replicate da altri professionisti. Le intercettazioni hanno, poi, tirato in ballo un professore universitario alla Sapienza, Paolo Garau, che adesso è indagato per falso ideologico per induzione.

Il docente ha falsamente attestato che il figlio di Staniscia aveva superato un esame universitario quando in realtà il ragazzo conosceva le domande che gli sarebbero state poste.

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