È molto stupito Salvatore Buzzi del clamore suscitato dalla sua decisione di aprire un pub, il "Buzzi's Burger", a Tor Vergata nella zona Est di Roma. Sarà forse perché il suo nome in passato, più che sulla ristorazione, era legato alla lunga inchiesta del Mondo di Mezzo e Mafia Capitale, di cui porta ancora i segni. "Le mie cooperative - dice a ilGiornale.it - avevano un patrimonio di 30 milioni di euro e occupavano oltre 1200 persone, in gran parte ora emarginate".
Forse per questo ha cercato di esorcizzare l'accaduto, chiamando i panini del suo locale in un modo molto particolare e dandogli i nomi di alcuni personaggi di Suburra e della Banda della Magliana: "L’ho fatto - racconta - quasi per contrappasso, con quei nomi di personaggi in parte inventati, in parte romanzati ma veri. La fiction venuta dopo ha influenzato la nostra inchiesta e la magistratura è andata dietro la fiction. Faccio un esempio banale. Suburra è un romanzo uscito nel 2013, la nostra inchiesta invece parte, con i primi arresti, a dicembre 2014. Nel romanzo ci sono 10 personaggi legati a noi ed è impossibile che Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini (autori di Suburra ndr) potessero indovinarli. Per fare sei al SuperEnalotto ci vogliono seicentoventidue milioni di possibilità ed è ovvio che a loro qualcuno ha passato tutte le informative con cui hanno poi scritto il romanzo. Questo a sua volta ha influenzato le inchieste e ci hanno arrestato con un'accusa di mafia inesistente. Per questo ho ripreso i nomi di quei personaggi che in un certo senso mi hanno rovinato la vita, e li ho fatti diventare panini".
Il locale è molto accogliente ed è stato rilevato dalla suocera di Buzzi. Questa nuova gestione appena avviata è stata infatti resa possibile grazie all'investimento della società Festina Lente la cui maggiore azionista è appunto la suocera dell'imprenditore. Una società che al suo interno raccoglie, ha specificato Buzzi, "altri azionisti vicini al mondo 29 giugno", una delle sue ex società fallite, che hanno lasciato senza lavoro molti dipendenti. "Nel nostro locale - racconta divertito - pagheranno tutti: amici, parenti e conoscenti. Ci saranno sconti solo per gli ex dipendenti della 29 giugno, mentre i pm pagheranno doppio e i giudici triplo".
Nel pub di Buzzi, si può mangiare di tutto, ma ci sono alcuni panini che sono molto richiesti. Come quello che si chiama Dandy, oppure il Freddo o lo Scrocchiazzeppi. Ma ancora, Mondo di Mezzo, Gomorra, Suburra. Nomi che da tragici, per le storie che si portano dietro, diventano invece gustosi e richiestissimi. E c’è anche un panino dedicato a Massimo Carminati che si chiama Samurai. Certo è, inutile negarlo, che dopo le vicende giudiziarie, stupisce un po' che Buzzi abbia deciso di avvicinarsi al mondo della cucina, attività molto lontana dalla sua precedente. Lui risponde con un sorriso anche a questo: "Questa è la mia quarta o quinta vita. Dopo quello che mi è successo, con le condanne per i reati contro la pubblica amministrazione, io non posso ricreare un'impresa alla ricerca di appalti. L’unico settore era quello privato e ho quindi pensato alla ristorazione. Poi però mi sono reso conto che i prezzi per aprire un ristorante erano proibitivi e ho quindi ripiegato sul pub".
Tra i clienti alcuni amici di vecchia data e tra i dipendenti anche alcuni ex della cooperativa 29 giugno. Al Buzzi's Burger, si può ordinare anche a domicilio, c’è scritto chiaramente sulla pagina Facebook del locale, dove compaiono anche molti commenti di clienti soddisfatti di questa nuova gestione. Tanti, ma non proprio tutti: "Ho avuto tutte attenzioni positive, tranne quelle dei grillini che si sono detto indignati da questa iniziativa. Poi c'è anche una voce a parte che è quella di Don Ciotti - racconta facendosi serio - Lui con l’Associazione Libera (contro i soprusi delle mafie in tutta Italia, ndr) è stato parte civile nel processo. Quando ci hanno assolto però, non ho ricevuto nessun tipo di scuse da parte sua per quella che è stata un'accusa inesistente che mi ha fatto fare cinque anni di carcere. La sua associazione ha allevato uno stuolo di amministratori giudiziari, che sono stati assegnati dai tribunali ad amministrare le aziende sequestrate. Uno di questi, che ha rovinato le mie cooperative, le ha spolpate e fatte fallire, veniva proprio dall'Associazione Libera. In quel caso però, Don Ciotti non si è indignato - e aggiunge - Ora che ha saputo dell’apertura di questo pub ha detto: 'Nutro una profonda preoccupazione. È la banalizzazione del male'. Ma in realtà, sono io ad essere estremamente preoccupato dalle sue parole. Lui è un uomo da sempre vicino agli ambienti giudiziari, che si sono inventati questa accusa di mafia. Quindi non vorrei che mi facesse ancora perseguitare”.
Parole forti raccontate con profonda rabbia che muta però in un sorriso quando si parla di grillini. E nello specifico di Virginia Raggi. "Quando tra una decina di giorni non sarà più sindaco, la inviterò a mangiare nel mio locale. Non credo che verrà ma io lo farò. Di lei ammiro ancora oggi la sua resilienza. Per il resto è un disastro.
E dire che è diventata sindaco grazie a me e a Pignatore, perché se non ci fosse stata l’inchiesta Mafia Capitale, che ha travolto sia la destra e la sinistra, quando mai i grillini sarebbero arrivati al Comune di Roma? Mai. In quel periodo chiunque sarebbe stato eletto. Si è trovata lei, ed è diventata sindaco".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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