Cambio al vertice della sanità in Regione Lombardia. In modo del tutto inatteso, l'ex poliziotto Luigi Cajazzo, che ricopre la carica di direttore generale da maggio 2018, è stato destinato ad altro incarico diventando vice segretario generale della Regione con delega all'integrazione sociosanitaria. Alla guida del comparto arriverà Marco Trivelli, manager storico della sanità lombarda con grande esperienza in ospedali come il Niguarda di Milano e, dal 2018, i Civili di Brescia. Proprio in questa ultima struttura andrà Massimo Lombardo, dg che ha gestito la crisi legata al Covid-19 nel Lodigiano.
Laureato in Economia all'Università Bocconi, Trivelli è vicino agli ambienti cattolici come Comunione e Liberazione. Sul sito del Meeting di Rimini, l'annuale incontro organizzato da CL, si legge che Trivelli ha inizialmente svolto attività di consulenza indirizzata ad aziende private e alla pubblica amministrazione con società quali Consulting Team, Coopers & Lybrand Consulenti di Direzione, Consiel. Dopo queste esperienze, dagli anni 2000 Trivelli ha assunto incarichi dirigenziali nell'area economico-finanziaria presso strutture sanitarie accreditate e presso Regione Lombardia. Dal 2006 al 2012 è stato Direttore amministrativo presso l'ospedale Niguarda e, poi, per un anno al Sacco di Milano. Dal 2013, inoltre, è stato prima Commissario straordinario e quindi Direttore generale dell'ospedale Niguarda, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda. Ha lavorato in diverse Regioni, oltre alla Lombardia, in Friuli Venezia Giulia, Lazio, Calabria, e nella Provincia Autonoma di Bolzano.
Il passaggio di consegne avverrà il prossimo 18 giugno. L'avvicendamento, annunciato dal Corriere della Sera, arriva in un momento delicato per la sanità lombarda, profondamente colpita dall'emergenza coronavirus. La decisione segnerebbe la volontà di un cambio di passo nella Regione più colpita dal Covid-19. Da ambienti vicini al dg in uscita emerge una certa "soddisfazione per il delicato e autorevole incarico che gli è stato offerto, segno del riconoscimento per quanto sin qui fatto, con professionalità e spirito di abnegazione encomiabile". Inoltre, si spiega che "il prestigioso incarico verterebbe sul coordinamento e direzione dei lavori per la rimodulazione, in chiave evolutiva, del Sistema Sanitario Lombardo, anche alla luce della importante esperienza maturata nel corso degli ultimi anni". Esperienza che lo ha visto ricoprire il ruolo di direttore generale dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, tra i più importanti poli oncologici monotematici d'Italia.
Dall'entourage del
dg si spiega, quindi, che il cambio non è stato un allontanamento ma è una promozione del manager che diventerà vice segretario generale con il "compito di riscrivere" la sanità territoriale della Lombardia.
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