Coronavirus

Sanremo senza pubblico Il prefetto svuota lo show

Avrebbe dovuto essere il Sanremo della rinascita, simbolo della ripartenza dell'Italia. E, invece, sarà un Festival dimesso, recintato, tamponato, senza concerti all'aperto e senza platea all'interno simbolo di un'Italia che arranca

Sanremo senza pubblico Il prefetto svuota lo show

Avrebbe dovuto essere il Sanremo della rinascita, simbolo della ripartenza dell'Italia, con tanto di nave Love Boat, passerelle, allegra gente in giro e pubblico ridotto dentro l'Ariston. E, invece, sarà un Festival dimesso, recintato, tamponato, senza concerti all'aperto e senza platea all'interno, simbolo di un'Italia che arranca, che continua a vivere nella paura del Covid. Non c'è festa nel Paese e, dunque, non ci può essere festa neppure nella cittadina che ospita la più grande festa italiana, il rito collettivo annuale degli italiani. L'anno scorso fu l'ultimo grande evento prima del lockdown, un tripudio di musica, allegria e spensieratezza con l'unica «preoccupazione» del litigio tra Bugo e Morgan; quest'anno sarà il manifesto della preoccupazione.

L'altro ieri il prefetto di Imperia che ha competenza su Sanremo, Alberto Intini, ha decretato che in base al Dpcm in vigore fino al 5 marzo (il Festival si svolge dal 2 al 6) non ci può essere pubblico dentro e fuori il teatro Ariston. Dunque è definitivamente tramontata l'ipotesi - fortemente voluta dal presentatore Amadeus e dalla produzione del Festival - di scegliere 500 fortunati spettatori (paganti o invitati) da mettere in una «bolla» sanitaria, ospitati su una nave della Costa Crociere ancorata al porto da cui uscire solo per essere trasportati in teatro per seguire le serate. Al loro posto ci sarà un numero ridotto, 100 o 150, di figuranti contrattualizzati e scelti tra gli abitanti di Sanremo. La nave - ma su questo punto si deve ancora decidere - potrebbe essere usata come base per i vari programmi che fanno da supporto al Festival.

Ieri, poi, è arrivata la mazzata finale sul progetto del «Sanremo diffuso» che è stato il fiore all'occhiello di Rai Pubblicità degli ultimi anni: il sindaco della Città dei Fiori Alberto Biancheri ha convenuto in una riunione con i vertici della tv di Stato che non potranno esserci concerti o assembramenti di alcun tipo neppure all'aperto. Dunque niente red carpet che richiamava frotte di persone davanti all'Ariston per vedere passare i cantanti e le star ospiti. E niente palco in piazza Colombo dove si esibiscono anche i big radunando migliaia di fan.

Dunque, un grave danno economico per la cittadina ligure, per albergatori, ristoratori e negozianti che alla settimana del Festival devono gran parte del loro fatturato. E, in parte, un danno per le casse Rai visto che le manifestazioni di piazza erano tutte supportate dagli sponsor.

Però, alla fine, ce lo possiamo dire? Sanremo è un evento prettamente televisivo. E, certo, non è facile (come hanno ribadito ieri Iva Zanicchi e Al Bano) per un cantante o un attore andare in scena senza il supporto del calore del pubblico. Ma, in questo periodo terrificante, sarà mai un problema se vedremo delle poltroncine vuote nella platea dell'Ariston? E ci saranno meno spettatori da casa a seguire il Festival per la mancanza di concerti in riva al mare ligure? No, di certo: il pubblico decide in base allo show e alle canzoni proposte. Ieri lo ha detto Renzo Arbore: «Il festival faccia di necessità virtù. Il pubblico vero non si può avere ma dei figuranti sì e, seppure ridotto, basterà ad Amadeus e Fiorello che sono bravissimi e sapranno inventarsi qualcosa di adatto per giocare comunque. Forse sarà davvero l'anno in cui l'attenzione sulla musica sarà predominante sul resto».

Per il resto, qualsiasi cosa accada a Sanremo diventa un caso nazionale. Figuriamoci quest'anno in piena crisi. Il Codacons si è già detto pronto a impugnare davanti al Tar qualsiasi atto che autorizzi la manifestazione «se non saranno garantite rigorose misure di sicurezza per i lavoratori e per il pubblico». I discografici chiedono a gran voce di fornire con urgenza i protocolli organizzativi. Il direttore di Raiuno Stefano Coletta è stato convocato in Commissione Vigilanza martedì prossimo per riferire su queste questioni. La regista Emma Dante si è fatta capofila di un'agitazione degli attori postando su Facebook l'intimazione: «Se si decide di fare Sanremo con il pubblico, si riaprano i teatri e i cinema» (ma l'ipotesi, come detto, è già tramontata). A seguirla su questa linea la direttrice del Teatro Vascello di Roma Manuela Kustermann che, addirittura, chiama alla mobilitazione di piazza in caso si facciano eccezioni per il Festival.

Intanto cominciano a girare voci sullo show: oltre a Ibrahimovic, un'altra ospite potrebbe essere Alice Campello, Lady Morata.

Se dovesse trovare conferma, sul palco si avrebbero - per par condicio calcistica - una esponente juventina e il campione del Milan, in mezzo l'interista Amadeus.

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