Cronache

Dal barcone ai selfie in piscina: chi sono le "influencer" dei migranti

Arrivano a Lampedusa sui barconi, mostrano la traversata dietro le lenti dei social e poi mostrano una scintillante vita europea, illudendo altri loro coetanei

Dallo sbarco a Lampedusa ai selfie in piscina: chi sono Sabee al Saidi e Chaima Ben Mahmoude

Hanno trasformato la traversata del Mediterraneo in un racconto glamour, perfetto per essere raccontato sui social. Abiti alla moda, trucco senza una sbavatura e clima a bordo simile a quello di una gita in barca. Questo emerge dai video di Sabee al Saidi e di Chaima Ben Mahmoude, entrambe giovanissime e tunisine, arrivate in Italia in momenti diversi a bordo delle solite carrette del mare.

Su quelle rotte, bordo di quelle stesse imbarcazioni, muoiono ogni anno centinaia di persone ma questo non sembra interessare alle due influencer, che insieme hanno circa 2 milioni di follower. Nei loro video salutano felici in camera insieme agli altri immigrati. Battono le mani, si muovono a ritmo di musica mentre lo scafista di turno punta la prua verso l'Italia. La Ben Mahmoude ha però raccontato che "la paura era enorme, il mare era agitato e c'erano onde molto alte. Abbiamo pregato e ci siamo preparati alla morte, quando ci hanno detto che eravamo arrivati nelle acque italiane non potevamo crederci". Ma tutto questo non si vede dalle immagini, che raccontano un'altra storia.

Le nostre coste sono il loro primario obiettivo per poi spostarsi in Europa e magari raggiungere la Francia. Qui si fanno fotografare alla guida di macchine di lusso, sotto la tour Eiffel e con abiti glamour. Posano davanti ai monumenti più noti e ai palazzi rappresentativi, come se fosse il loro modo di dimostrare che ce l'hanno fatta. Si fotografano in piscina, in bikini, ammiccando alla fotocamera che le riprende.

Si definiscono blogger e mettono nelle biografie i contatti per chi volesse collaborare con loro. Sabee al Saidi nel suo profilo mostra mazzette di soldi, moneta tunisina, propone give away e mostra cellulari di ultima generazione. Entrambe cercano di imitare le foto patinate delle influencer famose e fanno sfoggio di un presunto benessere, un vero miraggio per tutti quelli che arrivano in Europa con i barconi. I loro video sembrano asserviti a una propaganda che ha come obiettivo quello di dipingere le traversate del Mediterraneo come una bazzecola e la vita in Europa come la migliore possibile. "I social media diffondono una visione dell'Europa che non è accurata", ha detto al Telegraph Matt Herbert, ricercatore presso la Global Initiative Against Transnational Organized Crime.

Vedendo queste immagini, che si inseriscono nella cosiddetta narrativa della "bugia dell'immigrazione", sono tanti quelli che decidono di effettuare la pericolosa traversata, illusi di poter trovare in Europa un facile lavoro, di fare i soldi e di vivere una vita come quella che vedono sui social. Un racconto falsato, come dismostrano i fatti, ma utile alla narrazione. "Vanno davanti alla Torre Eiffel e si scattano un selfie indossando una Lacoste, scattano foto di auto costose...

Raccontano alle loro famiglie a casa che tutto sta andando per il meglio", ha spiegato Wael Garnaoui, uno psicologo impegnato nello studio delle migrazioni.

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