Cronache

Scambio di prigionieri tra Usa e Russia: le trattative segrete

Brittney Griner è detenuta in Russia dal 17 febbraio: è in attesa di un processo per traffico internazionale di droga

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Negli Stati Uniti la famiglia della cestista Nba Brittney Griner, attualmente detenuta in Russia con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti, spera in un imminente ritorno a casa della giocatrice. A favorirlo potrebbe essere lo scambio di prigionieri concluso tra le autorità americane e quelle di Mosca.

La Griner, asso del basket femminile a stelle e strisce nonché prima campionessa dichiaratamente lesbica ad avere firmato un contratto di sponsorizzazione con la Nike, si trova in un carcere russo dal 17 febbraio, in attesa di processo, in cui rischia 25 anni di galera. È stata sottoposta a carcerazione preventiva da quanto è stata sorpresa all'aeroporto di Mosca con una bottiglietta di olio di cannabis nello zaino. La sostanza in questione è legale negli Stati Uniti ma proibita in Russia, dove in materia di stupefacenti è in vigore una delle legislazioni più severe del mondo. La cestista, che era giunta allora nel Paese slavo perché tesserata del club locale Ummc di Ekaterinburg, è stata per questo sbattuta in cella, con conseguente interruzione di ogni contatto tra lei e i suoi familiari negli Stati Uniti. Negli ultimi giorni, tuttavia, si sarebbero aperti degli spiragli per un suo prossimo rilascio.

Le agenzie Tass e Interfax e i giornali Kommersant e Izvestiya, ossia fonti di informazione molto vicine al Cremlino, hanno pubblicato proprio ieri, citando fonti vicine ai servizi segreti di Mosca, la notizia per cui sarebbero in corso trattative per uno scambio tra la stessa Griner e un trafficante d'armi russo 55enne di nome Viktor Bout, arrestato negli Usa nel 2008 e ad oggi detenuto nello Stato americano dell'Illinois, dove sta scontando una condanna a 25 anni per traffico internazionale di droga. I media statali russi citati hanno definito "estremamente probabile" l'eventualità che la trattativa tra Washington e Mosca circa i due detenuti vada in porto.

Il narcotrafficante russo sarebbe, a detta di molti, il soggetto a cui si sarebbero ispirati gli sceneggiatori del film hollywoodiano Lord of War, uscito nel 2005 e interpetato da Nicolas Cage. La vita di Bout, fino all'incarcerzione, aveva infatti assunto molteplici tratti romanzeschi: noto come "il barone delle armi", ha alle spalle una carriera da ex interprete militare sovietico e, dopo il crollo dell'Urss, si è dedicato a forniture illegali di armi alle tribù afghane, ai capi militari di diversi Paesi africani e alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia.

Forse proprio grazie al "barone delle armi" sarà possibile, per i genitori di Brittney Griner, riabbracciare la loro figlia. Secondo gli avvocati della cestista, le autorità di Mosca avrebbero incriminato la giocatrice proprio con l'intenzione di usare la Griner come pedina di scambio con qualche detenuto russo incarcerato negli Usa.

Tale scambio, ad avviso di diversi commentatori, potrebbe essere interpretato anche come un piccolo segnale del fatto che, nonostante lo scontro tra Russia e Occidente inasprito dalla guerra in Ucraina, qualche canale di comunicazione sotterraneo tra Casa Bianca e Cremlino è ancora in funzione.

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