Cronache

Egyptair, un aereo cade in mare: "Non esclusa ipotesi terrorismo"

Il velivolo era partito da Parigi ed era diretto al Cairo. Un portavoce: "Precipitato in mare". E il premier egiziano non esclude il terrorismo. I resti trovati al largo di Creta

Egyptair, un aereo cade in mare: "Non esclusa ipotesi terrorismo"

Un aereo della compagnia Egyptair decollato da Parigi poco dopo le 23 di ieri sera con destinazione il Cairo è scomparso dai radar intorno alle 2,30 quando si trovava a 37mila piedi di altezza (circa 12mila metri) ed era entrato nello spazio aereo egiziano da appena dieci miglia (16 chilometri).

Secondo la compagnia, alle 2,26 - dieci minuti prima di sparire - il comandante aveva lanciato l'allarme. Un segnale di emergenza è stato invece captato alle 4.26, circa due ore dopo aver perso le tracce del velivolo. L'esercito egiziano ha però negato di aver ricevuto un messaggio di aiuto. Si tratta probabilmente di un segnale automatico inviato dall’apparecchiatura per la localizzazione installata sulla scatola nera (il tracciato del volo su Flyghtradar24).

Si cerca il relitto al largo dell'isola greca Karpathos, ma già in acque territoriali egiziane. L'esercito greco avrebbe trovato dei resti al largo dell’isola di Creta, "in corrispondenza dello spazio aereo egiziano". Le autorità greche sostengono inoltre di avere individuato due oggetti arancioni che si presume possano appartenere all'aereo Egyptair caduto. I due oggetti galleggiavano nel mare a 50 miglia a sud-est dall'area dove il volo è scomparso dai radar. Il capitano di un mercantile ha raccontato di aver visto fiamme in cielo mentre navigava nella zona e un video su YouTube sembra confermare le sue parole.

Secondo fonti greche l'aereo della EgyptAir scomparso la notte scorsa con 66 passeggeri a bordo ha compiuto brusche virate ed ha improvvisamente perso quota prima di scomparire dai radar. Poco prima il pilota si era messo in contatto con le autorità dell'aviazione greca e non aveva segnalato alcun problema. Anzi, riferisce l'addetto, "era di buon umore e ha ringraziato in greco". "L'unica certezza è che l'aereo è scomparso", dice il ministro dell'Aviazione egiziano Sherif Fatih, "Si potrebbe trattare di un atto terroristico, ma al momento non abbiamo certezze".

Di terrorismo, al momento l'ipotesi più accreditata anche dagli esperti, parlano anche i servizi russi e lo stesso governo egiziano. "La possibilità che si sia trattato di un atto terroristico è più forte di quella del guasto tecnico", ha detto Fathi, durante una conferenza stampa, sull'aereo Egyptair cadut

Ad annunciare la scomparsa era stata su Twitter la stessa compagnia aerea. Sul volo MS804 viaggiavano 56 passeggeri, tra cui un bambino e due neonati, e dieci membri dell'equipaggio. La stessa Egyptair ha detto che il comandante ed il copilota dell'Airbus A320 avevano grande esperienza, il primo avendo accumulato 6275 ore di volo, il secondo 2766.

Due le ipotesi che hanno causato il disastro: potrebbe essersi trattato di un guasto, ma non è escluso il terrorismo. Impossibile per ora sapere se sul velivolo è stata piazzata una bomba o se uno dei passeggeri si è fatto esplodere.

Non ci sono cittadini italiani tra i 56 passeggeri del volo EgyptAir: è quanto emerge dalla lista di nazionalità dei passeggeri fornita dalla stessa compagnia aerea egiziana in un tweet. La maggioranza dei passeggeri sono egiziani (30), oltre a 15 francesi, un britannico, un belga, due iracheni, un kuwaitiano, un saudita, un sudanese, un portoghese, un algerino, un canadese e un cittadino del Ciad.

Il presidente francese, François Hollande, ha telefonato al presidente egiziano al Sisi per parlare "della scomparsa dell'aereo".

"Siamo in stretto contatto con le autorità egiziane, sia civili sia militari", ha detto il premier francese Manuel Valls, "Le autorità egiziane hanno già inviato squadre di ricognizione aerea sul luogo e la Francia è pronta ad aiutare con le ricerche se verrà richiesto dall'egitto".

Intanto l’aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle, da cui era partito il volo, ha attivato una unità di crisi per accogliere le famiglie dei passeggeri che chiedono informazioni.

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