Coronavirus

Sconfitti dal virus e pure irresponsabili

Non ce lo vogliono dire ma il nuovo lockdown è a un passo, se parziale o totale lo vedremo nelle prossime ore.

Sconfitti dal virus e pure irresponsabili

Non ce lo vogliono dire ma il nuovo lockdown è a un passo, se parziale o totale lo vedremo nelle prossime ore. Non lo dicono chiaramente, e prendono tempo per farlo, perché richiudere l'Italia non solo è un suicidio economico, ma è la prova provata che il governo ha fallito, che le misure fin qui prese si sono dimostrate sbagliate o inadeguate. Poco importa che Francia e Germania si stiano avviando sulla stessa strada, ognuno giudicherà i propri governanti. «Così fan tutti» non è una risposta politica ma una scusa, un paravento dietro il quale nascondersi per non affrontare la realtà.

Con il senno di poi la storia poteva andare diversamente o forse no, è possibile che questo virus al momento sia davvero più forte del miglior scienziato e del politico più esperto. Ma ciò non toglie che la serie di errori, corbellerie e indecisioni inanellate una dopo l'altra da gennaio a oggi non possa o debba restare impunita e senza responsabili. C'è modo e modo di perdere una guerra, e noi la stiamo perdendo davvero male. Non lo diciamo solo noi, è un giudizio che sta prendendo corpo e voce anche dentro la maggioranza stessa, oggi più che mai tenuta insieme solo ed esclusivamente dal collante del potere fine a se stesso.

Nel 2011 il governo Berlusconi non riuscì a fermare il virus dello spread, rispetto al quale non aveva particolari colpe, e prima il presidente della Repubblica e poi Berlusconi stesso ne presero atto e il governo si dimise con un atto di grande senso di responsabilità e dignità. Conte oggi è nella stessa situazione e, per quanto cerchi di resistere, il suo destino è segnato: passerà alla storia, giustamente o ingiustamente non importa, come il premier che ha affondato il Paese per non prendere atto che la salvezza passava, non solo ma anche, da un cambio di guida dell'Italia. Mi sembra di capire che abbia nei fatti respinto anche l'ultimo generoso appello delle opposizioni e in particolare di Berlusconi, a cambiare strada e condividere davvero la gestione dell'emergenza.

Se neppure nella maggioranza credono a ciò che decidono e approvano perché mai dovremmo crederci noi, che quei provvedimenti li abbiamo accolti con scetticismo.

Ma soprattutto, perché mai gli italiani dovrebbero avere fiducia e obbedire agli ordini manco fossero soldatini stupidi.

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