Cronache

Una scoperta rivela: "Legame tra la sclerosi multipla e il virus della mononucleosi"

Dietro una diagnosi di sclerosi si celerebbe un'infezione da virus di Epstein-Barr, ossia da un herpes che causa la mononucleosi

Una scoperta rivela: "Legame tra la sclerosi multipla e il virus della mononucleosi"

Una recente ricerca scientifica sembra avere fatto luce sulla causa della sclerosi multipla, malattia cronica autoimmune che provoca nelle persone la progressiva perdita dell'uso degli arti, fino alla completa paralisi. Lo studio in questione è stato pubblicato giovedì 13 gennaio sulla rivista Science ed è stato diretto da Alberto Ascherio, professore di epidemiologia e nutrizione alla Harvard Chan School. A detta degli autori della pubblicazione, la Sla potrebbe essere causata da un virus comune, ossia da quello che si cela dietro la "malattia del bacio".

Lo studio diretto dal professor Ascherio suggerisce infatti che la malattia neurologica cronica potrebbe provenire da un'infezione di Epstein-Barr, un virus dell'herpes che causa la mononucleosi infettiva. Quest'ultima consiste in una febbre ghiandolare ed è nota in gergo come "malattia del bacio" per il fatto che si trasmette molto facilmente attraverso la saliva.

Il virus di Epstein-Barr, che provoca generalmente affaticamento, febbre, eruzioni cutanee e ghiandole gonfie, potrebbe anche alla lunga, hanno constatato gli autori della recente ricerca, predisporre un'infezione latente e permanente nel corpo umano, che potrebbe essere una delle principali cause della sclerosi multipla.

Per arrivare a tale conclusione, il team di scienziati diretto da Ascherio ha esaminato 955 giovani adulti a cui era stata diagnosticata la sclerosi multipla mentre prestavano servizio attivo nell'esercito. Grazie all'analisi in questione, gli esperti hanno scoperto che il rischio di sclerosi multipla aumenta di 32 volte dopo avere avuto l'herpes di Epstein-Barr. Nessun altro virus aumenterebbe la probabilità di sviluppare la malattia autoimmune incriminata. Dal dato emerso analizzando quelle reclute, i ricercatori sono poi arrivati alla conclusione per cui il ritardo tra la contrazione del virus della mononucleosi e lo sviluppo dei sintomi della sclerosi potrebbe essere dovuto alla stimolazione ripetuta del sistema immunitario appena il virus latente si riattiva. Progressivamente, la "malattia del bacio" fa sì che il sistema immunitario attacchi i neuroni nel cervello e nel midollo spinale, danneggiando permanentemente il sistema nervoso centrale fino a trascinare le persone verso uno stadio avanzato di sclerosi.

Il professor Ascherio ha quindi evidenziato l'importanza della scoperta effettuata dalla sua équipe, affermando: "L'ipotesi che l'herpes causi la Sclerosi Multipla è stata studiata dal nostro gruppo e da altri per diversi anni, ma questo è il primo studio che fornisce prove convincenti di causalità. Questo è un grande passo perché suggerisce che la maggior parte dei casi di Sclerosi Multipla potrebbe essere prevenuta fermando l'infezione da Epstein-Barr e che prendere di mira questo virus potrebbe portare alla scoperta di una cura".

Tuttavia, i medesimi esperti hanno subito messo in chiaro che è quasi impossibile stroncare la circolazione del virus della "malattia del bacio", che sarebbe alla base dello sviluppo della Sla. Fermare l'herpes, nel dettaglio, sarebbe estremamente difficile per il fatto che circa il 95% degli adulti è ad oggi infetto dal microbo della mononucleosi.

Ascherio ha comunque voluto lasciare intravedere uno spiraglio di speranza in tema di prevenzione: "Attualmente non c'è modo di prevenire o curare efficacemente l'infezione da 'malattia del bacio', ma un vaccino contro l'EBV o il targeting del virus con farmaci antivirali specifici potrebbero in definitiva prevenire o curare la sclerosi".

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