Il giudice Piera De Stefani ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione un padre di famiglia che per anni picchava e maltrattava la moglie e la figlia. La minore, in uno dei fatti contestati, ha riportato per le botte la perforazione di un timpano.
Picchiata per delle foto in bikini
L'uomo davanti al giudice non ha mai negato le sue colpe ma ha sempre ammesso di aver agito nell'interesse della figlia e della compagna. Ma questa versione di padre e marito premuroso non coincidevano con i racconti delle violenze fisiche e psicologiche della due donne. La procura di Treviso ha circoscritto gli eventi tra il 2010 e il 2013, quando mamma e figlia sono scappate di casa e hanno denunciato l'uomo. Secondo le ricostruzoni e le testimonianza delle vittime, il "padre padrone", un 40enne, dopo una giornata in fabbrica come operaio tornava a casa ubriaca e sfogava la propria rabbia contro le due donne.
Il 40enne ha sempre mostrato un comportamento particolarmente ferreo nei confronti della minore, a suo parere troppo impegnata nelle vita mondana fino al punto di trascurare la scuola. Poi l'atteggiamento dell'operaio s'é fatto violento a causa di alcune fotografie trovate su Facebook che immortalavano la figlia in bikini. Da quel momento l'ira è diventata violenza.
Oltre a impedire alla giovane di vedere i suoi amici, ha iniziato a offenderla chiamandola “p*****a”, “s*****a” e “t***a”, fino a perforarle il timpano per le troppe botte. La rabbia dell'uomo è anche esplosa per colpa di diversi messaggi con un 50enne che pensava fossero della figlia, ma che in realtà erano della moglie, come precisa Today.it.
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