"Quegli scout in bermuda sotto la neve. Così hanno rischiato l'assideramento"

Undici ragazzini nella bufera. I soccorritori: "Forte superficialità, sarebbe potuta finire finire male"

"Quegli scout in bermuda sotto la neve. Così hanno rischiato l'assideramento"

Undici ragazzi scout tra i 17 e i 19 anni sono rimasti bloccati sull'Appenino Tosco-emiliano nonostante l'allerta meteo dei giorni scorsi. I primi soccorsi arrivati intorno alle 13:30 avevano trovato il gruppo in una situazione critica.

Tutto è iniziato quando un gruppo scout dell'Agesci della parrocchia di Scandicci, alle porte di Firenze aveva organizzato un'uscita in montagna per la vigilia del 25 aprile. Addentrandosi nel comprensorio del Corno alle Scale, i giovani avevano avuto le prime difficoltà a proseguire a causa del vento gelido, la fitta nebbia e la neve che oscurava la loro visuale. Inoltre l'abbigliamento tipico, pantaloncini e giacche leggere, non ha coperto adeguatamente i ragazzi infreddoliti a causa delle rigidissime temperature.

Dopo qualche minuto di cammino, a un chilometro dal punto di arrivo, i giovani sono stati costretti a fermarsi e hanno dovuto chiamare il soccorso Alpino impauriti dell'imminente tormenta. Come riporta La Repubblica, uno dei soccorritori, Mauro Ballerini, ha commentato così l'accaduto:"Hanno rischiato molto, non credo se ne siano resi conto. La situazione era critica, scarsa visibilità, vento a cento chilometri l'ora, neve e grandine. Condizioni impraticabili per gli esperti, figuriamoci per degli scout". A causa dell'imprudenza del gruppo, tre ragazze sono state trovate in apparenti condizioni di ipotermia.

"Probabilmente si sono informati su fonti sbagliate, perché i bollettini erano chiari e parlavano di meteo in peggioramento. C'è stata forte superficialità, altre due ore con quel freddo e sarebbe potuta finire finire male", ha dichiarato Ballerini dopo aver chiesto spiegazioni ai capigruppo che hanno la responsabilità dei ragazzi.

Due ragazze di 18 anni e una di 17 sono state subito visitate al pronto soccorso, mentre gli altri sono stati caricati su un pulmino e portati alla sede della Croce Rossa di Lizzano.

"Rispetto il mondo degli scout, ma negli anni questi casi si stanno ripetendo spesso - ha concluso Ballerini - Troppa superficialità nello scegliere i percorsi, la montagna è piena di insidie e non si può affrontare con leggerezza. Quelle divise possono andar bene d'estate, non certo in questo periodo dell'anno".

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