Coronavirus

La scuola non riapre, ira dell'Azzolina: "Il Pd ci ha solo preso in giro"

Scontro sui rinvii delle Regioni. Solo le superiori di Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Toscana ripartiranno l’11 gennaio con presenza al 50%

La scuola non riapre, ira dell'Azzolina: "Il Pd ci ha solo preso in giro"

La ministra Lucia Azzolina è inviperita con le Regioni alleate del governo. Si sente tradita dal Pd che le aveva promesso di riaprire le scuole superiori al 50% di presenza dopo le festività natalizie. Invece niente, la ministra dell’Istruzione è stata tradita dai suoi. Lunedì scorso, durante il Consiglio dei ministri, Francesco Boccia, il ministro degli Affari regionali, aveva proposto il ritorno sui banchi di scuola del 50% per cento a partire da lunedì 11 gennaio. Ma qalcosa è cambiato in seguito al monitoraggio settimanale odierno dell’Istituto superiore di sanità.

Le Regioni che non riapriranno le scuole l'11

Secondo quanto riportato da Repubblica, la ministra Azzolina avrebbe però capito la fregatura immediatamente e ai parlamentari che le hanno telefonato oggi avrebbe detto: “Ho capito subito che era una presa in giro adesso ne ho la certezza”. Infatti, le uniche regioni dove lunedì prossimo ripartirà davvero la didattica delle superiori al 50% di presenza saranno la Valle d’Aosta, il Trentino Alto-Adige e la Toscana. Niente da fare per il Lazio, il cui presidente tra l’altro è anche il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti. Il dem ha fatto sapere che le scuole della sua Regione non riapriranno e continueranno la didattica a distanza al 100%, almeno fino al 18 gennaio. Poi se ne riparlerà. Questo, nonostante sia stata fatta partire la campagna di screening per gli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Prima, il presidente della Puglia Michele Emiliano aveva rinviato l’inizio delle lezioni in presenza al 15 gennaio, per tutte le scuole, comprese le elementari.

In Sicilia la didattica a distanza sarà al 100% per le classi superiori fino al 31 gennaio e per le scuole elementari e medie fino al 16 gennaio. Anche contro il Tar, che in Calabria avrebbe imposto di riaprire le scuole elementari, si è messo Antonino Spirlì che su Facebook ha fatto capire chiaramente che non ci pensa proprio. Naturalmente anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha fatto sapere che l’11 gennaio ripartiranno nella sua regione solo le scuole dell’infanzia e le prime due classi della primaria. Dal 18 gennaio si deciderà se far tornare sui banchi le classi della primaria e dal 25 la secondaria di primo e secondo grado.

Azzolina: "Giochino fatto ad hoc"

Si è fatta sentire la Azzolina che ha tuonato: “La verità è che i ragazzi sono sempre gli ultimi. È stato un giochino fatto ad hoc, senza pensare a tutti quei ragazzini che dalla dad sono penalizzati per i motivi più diversi. E a quelle regioni dove neanche i bambini delle elementari sono ancora tornati a scuola”. Gli accordi presi con il governo in effetti erano diversi: non essendoci zone rosse, tutte le classi delle superiori avrebbero potuto riaprire in presenza al 50%. La maggior parte delle Regioni sarà infatti in zona gialla e solo cinque in arancione: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia. La paura della variante inglese del virus e un aumento dei contagi sembrano però aver spaventato parte del Pd e dei governatori di Regione che hanno deciso di fare marcia indietro.

La replica di Zingaretti

Non si è fatta attendere la replica del segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che alla ministra Azzolina ha tenuto a dire che "la politica e i partiti non c'entrano nulla. Quello che conta è la vita e la sicurezza delle persone a cominciare dalla scuola. Abbiamo sempre e giustamente difeso al massimo la didattica in presenza di elementari e medie. Ma per quanto riguarda le superiori è perfino superfluo ricordare che se i contagi aumentano in questa misura è sbagliato allentare le regole, mettere a rischio le persone e prolungare il blocco delle attività per un prevedibile aumento e prolungato aumento dei contagi".

Ha poi aggiunto che la curva dei contagi continua a salire e che sarebbe sbagliato allentare le misure e abbassare la guardia. Ha inoltre sottolineato che questa è la strategia che hanno deciso di adottare insieme seguendo le indicazioni del governo. Ha infine precisato che è stato lo stesso governo a dare ai presidenti di Regione il compito di monitorare la situazione nei loro territori e adottare di conseguenza le misure ritenute da loro più opportune per la comunità.

L'M5S con la Azzolina

"La ministra Azzolina si è sentita tradita dal Pd: prima Franceschini, poi Zingaretti, adesso inaspettatamente Bonaccini che ha rinviato al 25... La realtà è che i governatori del Partito democratico hanno fatto branco e squadra per non riaprire. Sperano in una 'prorogatio sine diè per spingere sempre più avanti la non riapertura delle scuole secondarie superiori e mantenere il consenso elettorale . Vogliono concludere l'anno a distanza mentre a pagare saranno soltanto i ragazzi".

Lo dice all'Adnkronos Bianca Laura Granato, senatrice del M5s, membro della commissione Cultura che afferma: "Azzolina dovrà avere il sostegno di Conte affinché nel prossimo Dpcm si tolga alle regioni il potere di disporre liberamente dell'apertura o bisognerà trovare il modo di costringere i governatori a rendicontare ciò che effettivamente è stato fatto per far tornare gli adolescenti in presenza".

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