Coronavirus

Se gli adolescenti pagano più di tutti

Per chi ha a che fare con figli adolescenti il tempo sembra non passare mai: non va mai bene niente, sono tutte "menate" e un genitore, qualsiasi la sua età, finisce senza appelli tra i reperti di un'antichità che non comprendono.

Se gli adolescenti pagano più di tutti

Per chi ha a che fare con figli adolescenti il tempo sembra non passare mai: non va mai bene niente, sono tutte «menate» e un genitore, qualsiasi la sua età, finisce senza appelli tra i reperti di un'antichità che non comprendono. Ma per loro quella è una stagione che vola via. Una bestemmia perderla. Che è un po' ciò che sta succedendo visto che tra i vari Dpcm, che ormai con cadenza costante segnano la vita di tutti, chi ha la «sfortuna» di avere tra i 15 e i 17 anni sembra particolarmente preso di mira. Ma cos'hanno fatto gli adolescenti a Conte? Perché il premier si accanisce tanto con 'sti ragazzi? A poco a poco gli ha tolto tutto: la gioia di trovarsi, abbracciarsi, fare stupidaggini, errori, rivoluzioni... Via la scuola innanzitutto. Perché la didattica a distanza tutto è fuorché scuola. È un obbrobrio che arranca tra computer, ragazzi in tuta con lo sguardo fisso, appelli che durano mezz'ore, lezioni che si perdono, telecamere che non si accendono o che si spengono per sgattaiolare, linee che cadono, connessioni improbabili e quasi sempre lente. Così passano le mattinate. A cercare di vedersi, di sentirsi, di capirsi con i «prof» che fanno miracoli, con verifiche che si passano da telefonino a telefonino, con qualche compito di troppo perché forse è la cosa più comoda, con interrogazioni che vanno a singhiozzo tra un suggerimento e l'altro, con la consapevolezza che nei prossimi anni pagheremo (tutti) un conto salatissimo. Via anche lo sport: cancellato, chiuso per Covid. Niente calcio, niente basket, niente nuoto, niente di niente tranne qualche eccezione per chi ha tesserini e punteggi da atleta nazionale. Che sono pochi e saranno sempre meno perché le previsioni sull'abbandono che girano tra i banchi delle Federazioni fanno venire i brividi. E allora che fanno i ragazzi? Nulla o quasi. Navigano, chiacchierano, giocano, studiano, socializzano, s'innamorano, si lasciano, si riprendono facendosi gli occhi dolci o mandandosi un bacio in chat o su Zoom. Vivacchiano tra un tablet e uno smartphone sperando di non perdere la connessione e magari anche il senno. Va così. E andrà così anche a Natale e a Capodanno. Il premier li ha esclusi anche dai festeggiamenti. Più o meno possono uscire un po' tutti ma chi ha più di 14 anni è fottuto. Non può muoversi, aggregarsi, non può andare da nessuna parte perché fa numero e quindi assembramento. Non è la vita migliore e bisognerebbe per una volta mettersi nei loro panni. C'erano una volta i ragazzi che per tenerli in casa bisognava legarli al letto e comunque trovavano il modo di fregarti.

Oggi basta un Dpcm a spegnere le passioni.

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