Se la giustizia riscrive la biologia

Sentenza choc: due padri gay adottano due bambini

Se la giustizia riscrive la biologia

Mentre il Parlamento è incartato sul testamento biologico e sulla stepchild adoption, la gente muore come e quando vuole e i figli nascono senza mamme. L'ultima sentenza politicamente corretta arriva da Firenze, dove un bambino adottato è stato affidato a due genitori omosessuali senza alcun legame naturale. L'adozione ai gay è stata «sdoganata» dal tribunale di Trento solo qualche giorno fa, con la scusa che uno dei due papà era il genitore biologico. La mamma? Non pervenuta, come la politica.

Dopo la demolizione della legge 40 sulla fecondazione assistita, l'apertura alla fecondazione eterologa e la diagnosi preimpianto è stata la giurisprudenza creativa - perché crea una norma in assenza o in sostituzione di una legge del Parlamento - ad archiviare per sempre la biologia, aprendo il supermarket dei figli su misura, magari con tre Dna come è già successo in Gran Bretagna, «me lo dia biondo e magro mi raccomando». Ai genitori su misura ci sta pensando la magistratura, e giù applausi. A Milano il tribunale ha stabilito che la figlia naturale della coppia dell'acido Alexander Boettcher e Marina Levato non può crescere (...)

(...) con i suoi genitori biologici. Certo, avrà pensato il giudice, chi se ne frega del Dna se la tutela del minore è più importante del diritto naturale di due genitori con molte rotelle fuori posto. È la dura lezione della società liquida in cui viviamo: l'etichetta di padre e madre è roba che puzza di vecchio, tra un po' lo sarà anche quella di uomo e donna. A Torino la piccola Viola, sette anni, è stata strappata ai genitori naturali perché troppo vecchi, quasi settant'anni lui, e 57 lei, rimasta incinta grazie all'inseminazione artificiale. Una tecnica che secondo i giudici piemontesi è «frutto di un'applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica», mentre la nascita della figlia testimonia «la volontà di onnipotenza e di soddisfare i propri bisogni che necessariamente implicano l'accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino». Ma in quei due genitori omosessuali c'è la stessa volontà di onnipotenza, perché l'utero in affitto che li ha resi genitori è innaturale quanto una donna di 57 anni che insegue una maternità a tutti i costi. La vera vittima è proprio la figura della mamma, diventata un fantasma nel Paese che ha le culle sempre più vuote, anzi un «concetto antropologico», come dicono in televisione paladini dei diritti civili degli omosessuali guidati da Monica Cirinnà, che però nel Partito democratico che verrà è alleata dei sedicenti cattolici adulti, da Romano Prodi a Rosi Bindi e Beppe Fioroni.

Il saggio re Salomone non sapeva a chi affidare un bambino conteso da due madri ma grazie alla minaccia di tagliare il piccolo in due con una spada capì a chi affidarlo. Oggi i novelli re Salomone in toga hanno tagliato le mamme. E nessuno si lamenta.

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