Un'ammenda di 220 euro e una cartella esattoriale di altri 323. È questa la punizione toccata a un motociclista di Como per non aver pagato 60 centesimi.
Un anno e mezzo fa, l'uomo ha ricevuto una multa di 117,60 euro che ha prontamente pagato. Il problema è che il verbale era scritto a mano e quindi ha scambiato il sei per uno zero. Risultato: ha versato 117 euro dimenticando i 60 centesimi. Da questo errore deriva l'ammenda di 220 euro e la cartella esattoriale di altri 323. Il motociclista ha deciso quindi di rivolgersi al giudice di pace che, dandogli ragione, ha condannato il Comune al pagamento delle spese legali pari a 350 euro. Ma il caso del comune comasco non è isolato.
Come racconta Libero, un paio di mesi fa un 57enne di Rovigo ha sbagliato di 10 centesimi nel compilare un bollettino postale. Si è trattato sicuramente di una svista visto che l'uomo si era premurato di pagare entro i cinque giorni per usufruire dello sconto previsto per legge. Nessuna pietà neanche per lui. Qualche giorno dopo ecco arrivare un altro verbale dal valore di 165,42 euro. Stessa sorte per un'automobilista di Rovereto, in provincia di Trento, che dovrà pagare 221 euro per una dimenticanza di 30 centesimi. E poi c'è l'autotrasportatore di Mestre che, sempre per 30 centesimi, dovrà sborsare 109 euro.
E ancora un'azienda di Asiago (Vicenza) che, per non aver versato un centesimo nel 2004, si è vista chiedere 93,68 euro. Ma la lista è ancora lungo e forse non serve neanche elencare tutti i casi perché sono sufficienti quelli citati per capire che basterebbe un po' di buon senso in più per far funzionare le amministrazioni statali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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