Sea Watch, i migranti sfidano il governo: "Ora che cosa volete da noi?"

I migranti a bordo della Sea Watch: "Ci hanno salvato e ci tengono in una prigione". Salvini tira dritto: "Porti restano chiusi"

Sea Watch, i migranti sfidano il governo: "Ora che cosa volete da noi?"

La tensione sul caso Sea Watch continua a crescere. La nave con a bordo 47 migranti di fatto resta ancorata a largo di Siracusa. Il Viminale tira dritto e nega lo sbarco. Salvini ha già messo nel mirino l'equipaggio della nave e ha affermato di avere le prove che mostrano"la violazione delle regole" da parte del comandante che facendo rotta verso l'Italia ha messo a rischio la vita delle persone a bordo. Ma ad accendere ancora di più la vicenda è stato il blitz di tre parlamentari che sono saliti a bordo della nave questa mattina chiedendo lo sbarco dei migranti. I deputati hanno incontrato le persone a bordo e uno dei migranti ha rivolto alcune domande ai deputati: "Cosa vuole da noi il governo italiano? Bisogna recuperare i ragazzi in mare, ci hanno tirato fuori dall’acqua e ci tengono qui in questa piccola prigione senza farci scendere. Questa è una prigione".

Poi, come riporta l'Agi, sempre lo stesso migrante ha ribadito: "Cosa vuole da noi il governo italiano? Possiamo dargli la parola, ma ci facciano scendere".

Intanto sempre il ministro Salvini ribadendo la chiusura dei porti italiani alle navi umanitarie ha spiegato quali sono state tutte le regole violate dal comandante della Sea Watch: "Abbiamo elementi concreti per affermare che, mettendo a rischio la vita delle persone a bordo, il comandante e l'equipaggio della Ong Sea Watch 3 abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino (non in Italia!), prove che verranno messe a disposizione dell'autorità giudiziaria". Insomma lo scontro tra il governo e le ong che operano nel mediterraneo non si chiude. E a quanto pare potrebbe durare ancora a lungo...

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