Cronache

Sea Watch non molla la presa: "Ora vogliamo un porto sicuro"

Sea Watch non molla la presa. La ong tedesca che ha salvato una trentina di migranti nel Mediterraneo continua a chiedere un porto sicuro per l'attracco

Twitter Sea Watch
Twitter Sea Watch

Sea Watch non molla la presa. La ong tedesca che ha salvato una trentina di migranti nel Mediterraneo continua a chiedere un porto sicuro per l'attracco. E così sui social rilancia ancora una volta l'appello dopo aver ricevuto un secco "no" sia da Malta che dall'Italia: "Sea Watch chiede un porto sicuro", scrive la ong su Twitter. E, pubblicando una foto che mostra una donna e un bambino che indossa un giubbotto-salvagente, scrive: "Questi sono Nasreen e suo figlio Zizou. Ieri la sorella di Nasreen ha saputo che loro sono ancora vivi. Consegnare questo messaggio alle famiglie dei naufraghi è stato per noi il regalo di Natale più bello. Ora Nasreen, Zizou e gli altri 30 hanno bisogno di un porto sicuro".

E proprio nella serata della vigilia di Natale, l'equipaggio della Sea Watch aveva chiesto supporto al governo tedesco: "In Germania oltre 30 città e diversi Laender hanno acconsentito ad accogliere le persone in difficoltà salvate in mare. Invitiamo il governo tedesco a trovare una soluzione prima di Natale. Se Seehofer vuole difendere i valori cristiani, ora ha l'opportunità di farlo". Da Berlino per il momento solo silenzio. E intanto resta ancora in mare la Open Arms che adesso è diretta in Spagna con circa 300 migranti a bordo. La nave della Ong è stata raggiunta dalla Astral per un rifornimento di cibo e medicine.

In queste ore sta proseguendo la sua rotta verso il porto di Algeciras.

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