Sei un amico o parente? A Prato non paghi il ticket sanitario

Terremoto alla Asl di Prato dove ben 44 persone sono indagate per peculato e truffa, non facevano pagare i ticket sanitari a parenti e amici

Sei un amico o parente? A Prato non paghi il ticket sanitario

Una truffa che coinvolge per ora ben 44 soggetti tra il personale sanitario dell'Asl di Prato, compresi medici, infermieri e tecnici di laboratorio, conniventi in un sistema in cui amici e parenti non pagavano il ticket sanitario per le analisi di laboratorio. Questo è quello che emerge dall'inchiesta condotta dalla guardia di finanza e coordinata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli della procura pratese che coinvolge un gran numero del personale del nuovo ospedale Santo Stefano di Prato, la cui nuova struttura è stata inaugurata nel settembre 2013.

Proprio dall'anno successivo, secondo quanto riporta il giornale “La Nazione”, sarebbero iniziate i comportamenti illeciti di alcuni furbetti che esentavano da qualsiasi pagamento parenti e amici per le anailisi di laboratorio, creando una sorta di via preferenziale per chi li conosceva.

Ieri mattina gli uomini della guardia di finanza di Prato hanno acquisito documenti nel laboratorio coinvolto nell'indagine. Immediatamente l'Asl Toscana Centro è uscita con un comunicato stampa in cui spiegava che “sta collaborando con la Guardia di Finanza che, su delega della Procura, sta effettuando attività tecnica per accertamenti su irregolarità emerse nella gestione del laboratorio di analisi in quanto vi è il fondato motivo di ritenere che in più occasioni sia stato eluso il pagamento del ticket" e sottolineava di aver "immediatamente attivato una commissione di inchiesta interna per verificare eventuali responsabilità nonché la commissione di disciplina".

Sulla vicenda internviene il Consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti membro della Commissione sanità: "Questo è un fatto di una gravità inaudita, considerando che a Prato siamo di fronte già al secondo caso dopo la storia dei cinesi che facevano le visite a nero senza passare dal CUP. Presenteremo un atto in regione per avere chiarimenti e chiederemo il commissariamento del direttore sanitario.

- e aggiunge- Il sistema sanitario toscano sta cominciando a fare acqua da tutte le parti e noi della Lega siamo dispiaciuti soprattutto perchè a farne le spese sono sempre i cittadini, vittime ignare come in questo caso a favore di certi furbetti"

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