La sentenza "mortale" sui giovani: non saranno vaccinati prima dell'estate

La risoluzione sull'impiego del vaccino Johnson & Johnson è attesa a giorni, ma sui giovani il direttore dell'Aifa smonta ogni speranza, posticipando l'inizio delle vaccinazioni al periodo estivo

La sentenza "mortale" sui giovani: non saranno vaccinati prima dell'estate

Il semaforo delle vaccinazioni nel nostro paese è giallo. Entro pochi giorni è atteso il verde per la ripresa delle somministrazioni del vaccino Johnson & Johnson, momentaneamente sospeso dall'agenzia del farmaco americana. Ma intanto è già chiaro che scatterà il rosso per le vaccinazioni dei giovani, che inizieranno a riceve le prime dosi non prima dell’estate.

A confermarlo è Nicola Magrini, direttore dell'Agenzia per il farmaco italiano (Aifa), che in una intervista al Corriere della sera ha spiegato che la ripresa delle somministrazioni del vaccino Johnson & Johnson è attesa a stretto giro, non appena arriveranno le valutazioni sui rari casi di trombosi. Ma il piano dell'Italia non cambia: l'obiettivo sono 15 milioni di dosi al mese.

Lo stop del vaccino Johnson & Johnson - voluto in via cautelare dalla Fda, l'agenzia per il farmaco americana, dopo i sei casi di trombosi rari su 7 milioni di somministrazioni - non preoccupa: "C'è il sospetto che siano simili a quelli osservati in Europa su 35 milioni di vaccinati. Ma sono episodi talmente infrequenti da essere ai limiti della valutabilità". Sicuramente c'è attesa per acquisire gli elementi necessari "per meglio comprendere l'accaduto", ha chiarito Magrini. Ma l'Italia non prenderà decisioni autonome. L'obiettivo è seguire una linea di azione unitaria: "Ovvio che stiamo riflettendo su come ripartire una volta ottenuto il via libera".

Il sospetto è che il verificarsi di quei casi, seppure rari, comporti un cambio di rotta nelle fasce di età destinatarie delle dosi. Secondo quanto emergerà dai dati della Fda, il vaccino J&J potrebbe subire infatti nuove restrizioni: "Potremmo discutere sulla possibilità di riservare anche queste dosi alle persone di età superiore ai 60 anni visto che i casi sono di nuovo concentrati sotto i 50 anni". Una decisione che farebbe ulteriormente slittare in avanti l'inizio della somministrazione dei vaccini ai giovani. Sulla data c'è ancora massima incertezza, ma sicuramente non avverrà prima dell'estate. Magrini non lascia molte speranze: "Per i giovani? C'è tempo, il loro turno arriverà non prima dell'estate".

Si confida nell'arrivo, previsto per giugno, di due nuovi vaccini sul mantenere costante il piano verso l'immunità collettiva: "Siamo arrivati a 10 milioni di somministrazioni al mese, riusciremo a farne anche 15 milioni da giugno in poi.

Tutti ci stiamo prodigando per dissipare i sospetti. Dal premier Draghi alle regioni siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Non si deve dubitare del fatto che immunizzarsi dopo i sessant’anni provochi solo ampi benefici per tutti".

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